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SETTIMO. Ingombranti

Gli uomini tendono a «segnare» il territorio, a tenere comportamenti ed instaurare procedure per stabilire una vera e propria primazia di genere nello «spazio pubblico», (vale a dire fisico, economico e sociale) sotto ogni latitudine. Ancora? Ancora.

Ad esempio si è molto discusso del manspreading, cioè «l’uomo che si allarga», l’abitudine di sedersi nei mezzi pubblici (treno, bus, metrò) occupando quanto più spazio possibile, con la stessa disinvoltura che si avrebbe se si fosse sul divano di casa. Insomma quanti uomini, di ogni età, avete visto stare seduti a gambe larghe, con la patta dei pantaloni e quanto dovrebbe nascondere, invece, bene in vista, in un posto pubblico? Tantissimi.

La risposta delle donne?

La carica provocatoria di un comportamento analogo assunto in pubblico dalle donne è fuori discussione e ha fatto storcere il naso a molti. Richiamate alle regole della buona educazione, le interessate hanno risposto con uno sberleffo. Però oltre alla provocazione c’è di più: sarebbe utile non farne sempre – e solo – un bla-bla da social.

Sempre in Occidente, il presidente Trump non ha ancora finito con scandali e scandaletti, tra i quali spiccano quelli di rapporti sessuali a pagamento. La cosa però non sembra impegnare i media come ai tempi di Billy Clinton.

Assuefazione dell’opinione pubblica o involuzione della democrazia? Bah!

Di nuovo in tema di spazio pubblico occupato – proditoriamente – dagli uomini, in India da tempo sono stati varati i «Ladies Special», i treni dove l’accesso agli uomini è vietato. I treni «dedicati» in funzione sulle linee che collegano le periferie ai centri delle città più grandi, sono stati richiesti a gran voce dalle indiane proprio per evitare di essere molestate, palpeggiate, schernite dagli uomini. Una sorta di segregazione al contrario, che istituisce uno spazio protetto, sottolineando perciò l’immutabilità del comportamento maschile. A 52 anni dall’avvento di Indira Gandhi come primo ministro, quella indiana rimane una società fortemente patriarcale nella quale le violenze sulle donne non si contano, compresa la pratica degli aborti selettivi femminili tramite test per la determinazione del sesso.

Secondo i dati del 2011, nel Paese vi sono 940 femmine ogni 1000 maschi e la situazione di squilibrio tende ad accentuarsi. E ancora.

È di questo agosto la notizia che in India il mercato della prostituzione infantile non conosce limiti. Le bambine, sottratte alle famiglie o, in alcuni casi, vendute per essere prostituite, vengono «drogate» con ormoni della crescita perché sembrino più grandi.

Torniamo a noi. Per il quotidiano economico «Il Sole 24 Ore», nel nostro Paese le donne manager sono ancora nettamente di meno rispetto agli uomini: solo il 22 per cento, rispetto al 78 per cento dei colleghi maschi.

Infine la politica.

L’attuale governo italiano vede solo cinque ministre. Peccato. Però di un’altra Boschi con il filo interdentale tra i glutei il giorno del giuramento, di Madia (ministra in patërle), della Giannini (ministra in topless) non sentiamo granché nostalgia.

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