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SETTIMO TORINESE. Caterina Greco, amazzone di Renzi Polemica politica o “bulimia”

SETTIMO TORINESE. Caterina Greco, amazzone di Renzi Polemica politica o “bulimia”

Gentile Direttore, ho avuto l’incresciosa occasione di impattare in uno dei circa 1500 post del profilo Facebook della ex consigliera comunale del Pd Caterina Greco.

Premetto che, per chi volesse avventurarsi in questo vero e proprio test del social, potrà orientarsi nella  navigazione di due cardinali, quasi ossessive  tematiche. La prima, e forse quella più insistente,  dedicata ad esaltare la straordinaria capacità di Governo del  Pd (ovviamente quello Nazionale e non quello Settimese)  e in particolare quella della “santificazione” del suo leader Matteo Renzi.

Per la cronaca, occorre rimarcare l’encomiabile impegno della ex consigliera Greco su questo primo tema, al punto  da toccare vette elevate,  che nemmeno le cosiddette “amazzoni” di Berlusconi (Gelmini e Santanchè) avevano raggiunto.

La seconda tematica è completamente rivolta a sferzare colpi a testa bassa al cosiddetto “Impero del Male”, che non è rappresentato da Berlusconi o Salvini, come i molti potrebbero pensare, ma bensì nell’ordine da Massimo D’Alema, Pier Luigi Bersani,  Aldo Corgiat e Sergio Bisacca.

Orbene, proprio su questo  il post della Greco colpisce …. Il tutto parte dalla notizia che alcuni giornali locali hanno riportato: lunedì 13 novembre, il sottoscritto, per conto del Sindaco Fabrizio Puppo, si è recato a Brescia, per siglare, alla presenza della sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, la sottoscrizione nazionale della convenzione tra Ministero e Città vincitrici del Bando Periferie.

Naturalmente il post attribuisce il merito di tale risultato a Matteo Renzi, che con la sua “santa magnificenza” ha messo a disposizione tali risorse.

Vorrei precisare, con dovuto senso obiettivo,  che le risorse messe a disposizione dal Governo (Fondi Europei)  sono  il “minimo sindacale“ che lo stesso potesse fare, dopo anni di provvedimenti “mancia”, per dare opportunità agli Enti Locali di intervenire su territori degradati e portatori di marginalità.

La Città di Settimo Torinese, in tale bando, si è classificata al 13° posto,  su 450 comuni,  merito soprattutto di coloro che hanno dedicato tempo e lavoro, dal Presidente della Fondazione ECM  Aldo Corgiat, che ha elaborato tutta la parte del progetto dedicata alla digitalizzazione, ai Servizi Scuola e Politiche Giovanili del Comune, ai Progettisti, coordinati dall’arch. Camillo, per i progetti strutturali e al fondamentale lavoro di stesura ed editorial del dr. Oddone di Sat.

Lo dico con franchezza all’ex consiglierà Greco: utilizzare  la polemica politica in forma bulimica, rimarcando che il merito è altrui, non è un’ingiuria verso Mdp, ma un oltraggio all’intera città e alle professionalità tecniche ed anche politiche che in questi anni hanno fortemente creduto in questo progetto e con la loro perseveranza hanno permesso di recuperare ingenti contributi di finanziamento (Bando di Periferia in collaborazione con la Città Metropolitana per un finanziamento di  4 milioni di euro, fondi Cipe di 6 milioni di euro per il Palazzetto dello Sport, bando città per 6 milioni di euro, bando mobilità in collaborazione con  Unionet per  1 milione di euro, bando sicurezza scuole per 2,5 milioni di euro, ecc). Tutte risorse che, sommate a quelle recuperate dalla precedente Amministrazione, hanno permesso e permettono di rendere migliore e più vivibile la nostra città.

Un secondo pensiero lo voglio dedicare ai quei pochi che riescono a commentare i post della Greco, pochi perché, essendo così “bulimica” nel produrre post, è arduo seguirne il passo, ma soprattutto perché, avendo questi post il solo merito di glorificare il “leader”, riesce a portare all’insofferenza anche quei pochi.

Un doveroso e dovuto mio commento al Senatore Stefano Esposito che testualmente riporta nel post “speriamo che Corgiat lo faccia tornare a casa il povero Bisacca”.

Se considero la citazione in termini letterari, voglio rassicurare il senatore Esposito, rammentadogli che  all’età di 57 anni sono in grado, da solo (per mia fortuna!!), di trovare la strada di casa mia, come tutti i giorni trovo la strada per andare a prestare il mio servizio di Amministratore Locale,  presso il  Comune.  Ma ciò che forse fa la differenza fra me e il Senatore è che trovo la strada che porta al mio posto di lavoro come impiegato bancario (con 38 anni di servizio), quel lavoro quale fonte di  reddito (di cui non mi lamento) che permette a me e alla mia famiglia di vivere dignitosamente.

Sicuramente il mio è un reddito come tanti lavoratori italiani,  ampiamente inferiore a quello percepito da un Senatore, quei lavoratori “comuni mortali” costretti, anche grazie al suo voto, ad andare in pensione a 68 anni e 4 mesi a diversità del Senatore che,  merito del suo non voto, potrà godere di un cospicuo vitalizio anche questo sicuramente più elevato della mia futuro reddito pensionistico.

Se invece il Senatore si  riferisce ad andare a casa in termini politici, beh … che stia “sereno”, perché questo non lo determinerà né lui, né Corgiat, ma solo gli elettori.

Quegli stessi elettori che alle elezioni amministrative mi hanno votato, in virtù di un sistema elettorale che permette all’elettore di scegliere la preferenza con cognome e nome del Candidato; ben diverso, come risaputo, dal sistema elettorale delle elezioni politiche in cui la scelta dell’elettore è già stata determinata dal capo del partito.

Sono ben consapevole che grazie al “Rosatellum” il Senatore Esposito potrà godere di un sistema elettorale che premierà chi sta nel ”cerchio magico” ma, come la stramaggioranza degli elettori,  confido che, prima o poi,  gli stessi elettori sapranno farsi giustizia.

Sergio Bisacca

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