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SETTIMO TORINESE. Ghisaura: “Io candidato”

SETTIMO TORINESE. Ghisaura: “Io candidato”

Antonello Ghisaura

Questa volta lo ha detto chiaro e tondo. Antonello Ghisaura, classe 1972, si vuole candidare alle politiche del prossimo anno. Lo farà per accontentare tutti quegli elettori, che pretendono, vogliono, aspirano, desiderano, un legame forte con i propri candidati e lui, modestamente, quel “legame” pensa di avercelo e di avercelo in un collegio che abbraccerà minimo minimo 260 mila cittadini, non meno di 200 mila elettori.

Vabbè, dai. Forse sta un po’ esagerando ma tant’è. Diciamo che lo conoscono in tanti, almeno qui a Settimo, che sarà anche una città molto grande ma resterà pur sempre un “di cui” molto “di cui” di un collegio decisamente molto più grosso. E diciamo anche che per convincerci sarebbe bastato dire la verità e cioè che si candida perchè vuole andare a Roma, sogna di entrare in Parlamento e ognuno sogna un po’ quel che più gli pare e piace. Punto e basta. Anzi no, basta non dire che lo si fa anche per i soldi e il gioco è fatto. Ci saranno quelli che applaudiranno “perchè era ora che scendesse in campo uno così”. E ci saranno quelli “che piuttoso che lui meglio stare a casa”.  Così va il mondo e così va la vita, ma Antonello Ghisaura queste cose le sa, anche perchè tutto si può dire tranne che sia uno di primo pelo. Scoperto molti anni fa dal dottor Silverio Benedetto, che ne avrebbe voluto anche fare un sindaco, siede ininterrottamente in giunta dal lontano 1999. Una specie di veterano. Assessore allo sport e cultura con Giovanni Ossola, per due volte (sempre con la stessa delega) con Aldo Corgiat Loia e in questa legislatura ai lavori pubblici con Fabrizio Puppo.

Nato da genitori sardi sotto il segno del Capricorno dice di essere indiscutibilmente testardo, orgoglioso, permaloso, razionale e mentalmente inquadrato. “Sempre che si possa dire inquadrato - aggiunge nel 2011 su un suo blog - chi ordina la cartamoneta nel portafoglio da quella di valore maggiore a quella inferiore o chi sistema le penne nel cassetto sempre dalla più lunga alla più corta....”.

E ci sarebbe quasi da rispondergli. Perchè è evidente che  tutto dipende da quanta cartamoneta uno tiene nel portafoglio. Chi viaggia con soli 5 euro in tasca, stia sicuro, il problema proprio non se lo pone...

Pazienza. Ognuno ha le sue fisime e Ghisaura c’ha la sua. Anzi no! Ne ha anche altre e son da poeta “maledetto”. Per esempio crede “che il profumo che gli angeli annusano in paradiso sia molto simile al profumo del mirto e che il mondo senza “su porceddu” e “sas seadas” non sarebbe lo stesso...”.

Et voilà. Niente male. Come candidato alle prossime politiche, a meno che non corra subito ai ripari cancellando, distruggendo, mandando in frantumi tutto quel che sul web si può trovare su di lui, si è già fatto mandare a quel paese da quelli che viaggiano senza cartamoneta e pure dai vegetariani e dai vegani.

E non basta ancora. La ciliegina sulla torta, il non c’è il due senza un tre, ce lo mette con il calcio. “Evidentemente - scrive ancora - mi piace soffrire perchè se non fosse così non sarei tifoso del Toro. Un inguaribile tifoso di parte e non obiettivo; di quelli che se perdi due a zero, a cinque dalla fine credi ancora nel due pari e se poi perdi comunque è solo perché l’arbitro aveva la maglia delle juve...”.

Chiedere il voto ai bianconeri? Impossibile! Almeno da qui in avanti...

Cos’altro aggiungere? Nulla, salvo che su Ghisaura, uno che fa politica da quando aveva i calzoncini corti, ci si sarebbe aspettato un po’ più di tatto.

Ma può uno che vorrebbe candidarsi, addirittura al Parlamento, non aver ancora appreso i rudimenti del mestiere, distinguendo le cose che si possono dire da quelle che assolutamente si dovrebber tacere, a cominciare dal godimenti per quei poveri maialini arrostiti alla brace?

La verità è che non par quasi vero sentir dire cose del genere da chi ha avuto tra i suoi insegnanti, tre veri big della politica di casa nostra come solo possono essere, o essere stati, uno come la buonanima di Giovanni Ossola, uno come Silverio Benedetto e uno come Aldo Corgiat, quelli del famoso patto Dc-Pci-Psi... Si dirà. Vabbè dai, sono errori di gioventù. Peccato che il post sia solo del 2011 e di anni ne siano passati appena 6.

Peccato che Ghisaura di anni ne avesse già una quarantina, in politica da 12, non proprio così pochi...

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