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SETTIMO TORINESE. Perchè Settimo non è New York

SETTIMO TORINESE. Perchè Settimo non è New York

A Settimo stiamo assistendo ad un consumo di suolo senza precedenti, le amministrazioni che l’hanno governata negli ultimi anni stanno edificando in tutto la città senza un reale motivo, non ci risulta infatti un’esplosione demografica che giustifichi questo fiorire di abitazioni.

Tre torri più un supermercato in area Bordina a ridosso del parco Berlinguer, nella stessa zona, a fianco dell’ospedale verrà realizzato il palazzetto dello sport, nell’area ex standa sono iniziati i lavori di abbattimento dello stabilimento per la costruzione di tre grattacieli, alcuni mesi fa è stato inaugurato il primo lotto dell’outlet del lusso (ne sono previsti altri due).

Questi sono solo gli ultimi consumi di suolo che l’Amministrazione ha messo in cantiere.

La nuova tendenza dello sviluppo in verticale degli edifici potrebbe sembrare una scelta ambientale di minor cementificazione che genera però un maggior impatto paesaggistico, e il nascere di comitati cittadini e raccolte firme contrarie a queste edificazioni fanno pensare che la popolazione settimese non sia molto d’accordo. Settimo ci piace così, com’è, come una città che mantiene ancora la fragranza di paese, senza grattacieli alla New York, con i nostri parchi, le nostre aree verdi, le nostre piste ciclabili, una città bella da vivere.

Rifondazione comunista non è contro il progresso, e giusto per fare un esempio: se il nuovo palazzetto dello sport è una richeista necessaria per dare nuovi spazi alle associazioni sportivi, lo si faccia! Ma lo si realizzi in un’area già compromessa da cemento anzichè in una zona verde, ottenendo un triplice risultato: un ecomostro abbattuto, un’area bonificata e riqualificata, un servizio alla città realizzato. Rispetto a questo concetto qualcuno ci ha detto che è una “cretinata” (non è stato proprio questo il termine usato), gli rispondiamo: costruire case e supermercato Bennet nell’area ex Acciaierie Ferrero, realizzare biblioteca e piazza Campidoglio la dove c’era la Paramatti, sono state delle cretinate?

A noi pare di No. E’ stato adottato un giusto criterio contro il consumo di suolo che ha permesso di edificare con un occhio di riguardo all’ambiente.

Rifondazione comunista chiede che nella realizzazione del nuovo PRGC, si inverta completamente rotta, si stoppino definitivamente le cementificazioni nelle aree verdi, si riqualifichino le ex zone industriali abbattendo o riutilizzando, se possibile, le costruzioni esistenti riqualificando in tal modo queste aree nell’ottica di una nascente “economia circolare” del riutilizzo dell’esistente.

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