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10 Gennaio 2019 - 21:10
In foto, il presepe di Paolo Moretti esposto sull’altare della Chiesa
Un brindisi non vale un altro. Una tradizione è pur sempre una tradizione e guai a toccarla ai verolenghesi. E’ bastato un articolo di tre righe per infiammare gli animi in paese. Per mero errore abbiamo confuso il brindisi della Notte di Natale con quello che si è tenuto qualche giorno prima negli uffici comunali. “Una tradizione che ho portato io con il mio insediamento” aveva dichiarato il sindaco Rosanna Giachello. Ma il riferimento era all’evento in comune e non al brindisi della Notte di Natale, come erroneamente riportato nell’articolo pubblicato il 29 dicembre. “La mostra dei presepi nella Chiesa della Santissima Trinità è una manifestazione che ho organizzato io per la prima volta quattro anni fa con l’aiuto di Paolo Moretti e Paola Mautino – spiega Fiorella Durella, priora 2018 – un evento che anno dopo anno sta prendendo sempre più piede. Quest’anno abbiamo esposto un centinaio di presepi e alcuni abbiamo dovuto rifiutarli perché non c’era più posto. Partecipano le scuole (materna e primaria) di Verolengo e la scuola (primaria) di Torrazza. E poi tanti appassionati, non solo del paese. C’erano lavori provenienti da Torrazza, da Arè di Caluso, da Castelrosso di Chivasso, dalla frazione Casabianca, addirittura da Torino”. Sull’altare maggiore, come ogni anno, è stato esposto il meraviglioso lavoro di Paolo Moretti che quest’anno ha scelto la Palestina come ambientazione, utilizzando, per la realizzazione del suo presepe artistico, solo materiale riciclato. Lo scorso anno, invece, aveva utilizzato i palloncini.
I preparativi della mostra partono a novembre e dietro alla manifestazione c’è il lavoro di un piccolo esercito di volontari a cui sta molto a cuore la buona riuscita dell’evento. E così la piazzetta è addobbata grazie alle luminarie donate da Miky, la chiesa è riscaldata grazie all’impegno di Franco, Piero e Giuseppe, e dei priori 2019 Walter Salvetti e Carla Guglielmi. Ognuno porta il proprio contributo. Ed è con questo spirito che la notte di Natale, subito dopo la Messa, ci si ritrova tutti per festeggiare. “L’abbiamo voluto chiamare l’ “Appuntamento dell’Amore” – spiega Fiorella – perché è questo il sentimento con il quale tutto viene organizzato”. Un brindisi intorno al quale quella Notte si stringe tutto il paese, sindaco compreso, ma dove sono i volontari a fare tutto. La famiglia Albano e la Pro Loco hanno messo a disposizione i tavoli. Rinaldo ha preparato nove litri di vin brulè, Giovanna il tè per tutti. Poi c’è chi ha portato i panettoni, chi lo spumante, chi dei biscotti. E sono mancati neppure la musica e i canti natalizi offerti da chi di musica ne sa e ha voluto portare i propri strumenti per rendere ancor più magica quella notte. “La famiglia Frezzato ci ha fatto questa bella sorpresa – racconta Fiorella -. Ogni anno a quest’evento si aggiunge un pezzetto. E tutto grazie ai volontari. La bellezza di quest’evento sta nel saper raccogliere intorno il paese, far comunità”.
La mostra è rimasta aperta durante tutto il periodo delle feste, fino a domenica scorsa, giorno dell’epifania. Il sindaco Rosanna Giachello, che non si è mai presa alcun merito dell’iniziativa dichiara: “Colgo l’occasione per ringraziare i volontari che ogni anno si prodigano per la buona riuscita di questa manifestazione”.
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