Vauro replica al ‘bambino’ Salvini: «La prossima volta farò un disegno più semplice»

09/03/2019 di Enzo Boldi

Attorno alla vignetta di Vauro pubblicata giovedì su Left si è creato un intenso dibattito sulla satira, con tanto di minaccia di querela da parte del protagonista di quel disegno: Matteo Salvini. Il leader della Lega è la stessa persona che nel 2015 twittava «Siamo tutti Charlie Hebdo» in difesa dell’ironia – talvolta macabra – fatta dalla rivista specializzata francese e che era finita nel mirino di un commando di terroristi che entrarono nella redazione e uccisero 11 persone. Una satira che, per il ministro dell’Interno, era legittima. Ora, però, che è lui al centro delle vignette ecco che partono le minacce di denuncia.

Vauro ha voluto rispondere all’annuncio social fatto da Matteo Salvini con un video di Servizio Pubblico sul sito di Michele Santoro nella consueta rubrica settimanale del venerdì de ‘La Zecca’. Nei tre minuti e mezzo di filmato, dal titolo ‘Mezzogiorno di fuoco’ – con un chiaro riferimento al film western che fa richiamo all’uso delle armi e, ovviamente, alla legittima difesa – spiega come non tutti abbiano la fortuna di nascere Albert Einstein e che qualcuno «purtroppo nasce Salvini».

Vauro replica a Salvini dopo la minaccia di querela

Il Vauro pensiero, con ironia e sarcasmo, dipinge il leader della Lega come un bambino – anzi, un bambinone – partendo dalla fase scolastica in cui la maestra insegnava a sillabare e a scandire le parole. Per il vignettista toscano è stato lì il momento in cui Salvini ha iniziato a ripetere come un mantra la parola ‘Ruspa’, continuando a pronunciarla all’infinito riuscendo a convincere tantissime persone a tributargli un grande applauso. Ma per Vauro non si tratta di una parola da vocabolario, bensì di un ‘rutto’ che poi prova a scimmiottare un linguaggio da radical chic nei suoi post social.

«Con i ragazzoni così ci vuole un po’ di pazienza e disegnini più facili»

Infine spiega la sua vignetta sulla legittima difesa. «Selfie e pistola sono i due argomenti di propaganda che utilizza di più – spiega Vauro -, se li porta sempre dietro. Per questo c’è il pericolo che li confonda: che spari al ladro con lo smartphone e si spari un selfie con la pistola, povero ragazzotto. E siccome io so bene che non è né un radicla chic, né un professorone e che va un po’ aiutato a capire, ho provato a fargli un disegnino, ma pare che non abbia capito lo stesso. Mi dispiace. Con i ragazzoni così ci vuole un po’ di pazienza e disegnini più facili».

(foto di copertina da Video pubblicato su michelesantoro.it)

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