Province, Luigi Di Maio dà la colpa alla Lega

27/04/2019 di Enzo Boldi

Ricorderete lo sfogo, in diretta a Porta a Porta, di Luigi Di Maio nel mese di ottobre, quando si accorse che nel testo del decreto fiscale erano state allargate le maglie dei condoni. Il leader del Movimento 5 Stelle aveva immediatamente accusato la Lega per quella manina che aveva inserito nel documento una normativa molto meno stringente rispetto agli annunci fatti in campagna elettorale dai pentastellati. E Sabato mattina questo scenario è stato riproposto, anche se non si è parlato esattamente di ‘manine’, sul tema delle Province e delle nuove linee guida per la riforma degli enti pubblici.

«Per me le Province si tagliano. Punto. Ogni poltronificio per noi deve essere abolito. Efficienza e snellimento, questi devono essere i fari. Questa è la linea del M5S», ha scritto in una nota ufficiale Luigi Di Maio in risposta alla notizia pubblicata sabato mattina da Il Sole 24 ore. Ma lo scarno comunicato si conclude con tre parole che mostrano l’ennesima frattura scomposta all’interno della maggioranza di governo: «Chiedete alla Lega». L’accusa, dunque, è rivolta all’alleato Matteo Salvini, per l’ennesima volta.

Luigi Di Maio: «Le province? Chiedete alla Lega»

E il pensiero di Luigi Di Maio su quel che è stato pubblicato quest’oggi – che, quindi, non è stato smentito, anzi – viene confermato in un tweet sul proprio profilo ufficiale in cui ribadisce le stesse parole diffuse pochi minuti prima attraverso una nota.

 

Il M5S accusa il Carroccio, ma il documento è stato redatto anche da Laura Castelli

E la linea Maginot tra Lega e Movimento 5 Stelle è confermata anche da fonti interne ai penstatellati, che indicano nell’alleato di governo il responsabile di questa decisione e di queste linee guida: «In merito a quanto riportato dal Sole 24 Ore, si tratta di una riforma del Testo unito Enti locali portata avanti dalla Lega sulla quale il M5S non è assolutamente d’accordo». La bozza del testo con le linee guida per la riforma degli enti locali, è stato redatto, però, redatto su carta intestata della Presidenza del Consiglio dai componenti del tavolo tecnico-politico in conferenza Stato-Città – istituito grazie all’ultimo decreto Milleproroghe – guidato dal sottosegretario leghista Stefano Candiani e dalla viceministro all’Economia Laura Castelli (M5S).

(foto di copertina: ANSA/ANGELO CARCONI)

Share this article