Imane, escluse tracce di radioattività Autopsia prevista in settimana, l’avvocato della famiglia lascia l’incarico

Imane Fadil
Imane Fadil, la modella morta in circostanze da accertare

Nel corpo di Imane Fadil, la modella marocchina di 34 anni morta nella clinica Humanitas di Rozzano (Milano) dopo un mese di agonia, non ci sono tracce di radioattività. Lo hanno escluso i primi esiti dei prelievi effettuati nei giorni scorsi. Tuttavia l’inchiesta va avanti con l’ipotesi di omicidio volontario sempre a carico di ignoti allo scopo di accertare se la donna sia stata uccisa per avvelenamento da altre sostanze. L’autopsia si terrà in settimana. Nel frattempo l’avvocato Paolo Sevesi che ha rappresentava i familiari e un amico della 34enne ha rinunciato all’incarico per divergenze sorte con i familiari di Imane proprio all’indomani della notizia che escludeva l’assenza di tracce di radioattività. La famiglia di Imane dovrà dunque nominare un nuovo legale che la assista nella scelta dei consulenti che parteciperanno all’autopsia. Sevesi aveva commentano i risultati dei prelievi con una sorta di sollievo: «E’ meglio per tutti, per Imane e per la sua famiglia. Alla fine vuol dire che in giro c’è un cattivo in meno». I familiari, invece, con una serie di dichiarazioni in questi giorni hanno sempre insistito chiedendo «verità» sul caso Fadil. Intanto è atteso per le prossime ore il risultato del centro specializzato Enea di Roma, incaricato di effettuare un contro esame sui campioni di tessuti prelevati dagli organi.

L’attenzione sulla morte di Imane Fadil resta alta. Il nome della ragazza è legato a doppio filo all’inchiesta sui ‘Bunga Bunga’. La 34enne si era costituita parte civile nei processi Ruby, bis e ter, ma da quest’ultimo processo (che ipotizza presunte corruzioni di testimoni che l’ex premier avrebbe pagato per dire il falso nel primo processo Ruby conclusosi con la sua assoluzione, definitiva, dalle accuse di prostituzione minorile e induzione indebita) era stata esclusa perché secondo i giudici i reati contestati non erano lesivi della sua persona. Quando i giudici decisero per la sua esclusione dal processo, Imane Fadil dichiarò a Repubblica: «Ho respinto tantissimi tentativi di corruzione, da parte del signor Silvio Berlusconi e di tutto il suo entourage».

Successivamente Imane annunciò di essere pronta a fare delle rivelazioni e spiegò anche che stava scrivendo un libro, sottolineando di avere avuto difficoltà a trovare editori disposti a pubblicarlo. «Chiediti cosa ci sarà mai in questo libro, ma tanto prima o poi lo vedranno tutti», aggiunse a Repubblica. Le bozze del libro sono state sequestrate e sono ora al vaglio da parte del pm Luca Gaglio e dell’aggiunto Tiziana Siciliano.

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sabato, 23 Marzo 2019 - 10:57
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