La notizia ha messo in subbuglio il popolo interista, voglioso di conoscere meglio l'obiettivo di Marotta e Ausilio: Danilo piace ai due dirigenti che hanno individuato in lui il rinforzo giusto per consegnare maggiore esperienza e forza alla fascia destra difensiva.
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Il laterale brasiliano avrebbe addirittura già detto 'sì' all' Inter, con cui bisognerà però trovare la quadra definitiva per l'ingaggio oltre a quella con il Manchester City, che valuta il giocatore non meno di 20-22 milioni di euro.
Operazione comunque non priva d'insidie, alla luce dello scarso rendimento offerto in Inghilterra da Danilo: la sua esperienza alla corte di Pep Guardiola può considerarsi complessivamente negativa e senza acuti degni di nota.
Una parentesi milanese potrebbe rilanciarlo alla grande, magari permettendogli di ritrovare lo smalto dei bei tempi che lo proiettarono dal Brasile al grande calcio europeo in età giovanissima, inizialmente con discreto successo.
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LA CARRIERA
Danilo Luiz da Silva nasce a Bicas nello stato del Minas Gerais in Brasile il 15 luglio 1991 e, da quelle parti, è inevitabile il passaggio all' America Mineiro, club della capitale Belo Horizonte: entra nelle giovanili neroverdi nel 2003 a 12 anni rimanendoci con ottimi risultati fino al 2009, anno dell'esordio in prima squadra.
Qui conquista il campionato brasiliano di Serie C e, dopo altre prove convincenti, è il Santos a puntarci nel maggio 2010: dei bianconeri diventa una stella assieme a Neymar e Ganso, vincendo nel 2011 il campionato Paulista in finale contro il Corinthians.
Il successo più bello arriva a un mese di distanza: Danilo trova il goal nella finale di ritorno della Copa Libertadores col Peñarol, battuto 2-1 in casa dopo lo 0-0 dell'andata. Nella competizione segna anche altre tre reti che portano il bottino totale a quota quattro.
L'exploit internazionale gli vale la chance europea: nell'estate 2011 il Porto sborsa 13 milioni di euro accettando di rinviare l'approdo in Portogallo del calciatore al gennaio successivo, in modo da consentirgli di disputare il Mondiale per Club col Santos.
Danilo si conferma come uno dei migliori terzini della Primeira Liga incrementando il proprio rendimento di anno in anno fino al 2015, quando il Real Madrid paga 31,5 milioni per battere la folta concorrenza europea.
Con i 'Blancos' però si rompe qualcosa nonostante una Liga e due Champions League vinte (non da protagonista): il grandissimo salto non giova a Danilo, probabilmente schiacciato dalla pressione derivante dal dover soddisfare i tifosi più esigenti d'Europa che non lo amano alla follia.
Nel luglio 2017 è scelto da Guardiola per il Manchester City: circa 30 milioni il costo dell'operazione, una delle tante particolarmente esose effettuate dai 'Citizens' per rinforzare il reparto arretrato. Viene convocato per i Mondiali russi dal ct del Brasile, Tite: gioca soltanto la partita pareggiata con la Svizzera nel girone.
LA STAGIONE
Errori banali e personalità scadente: Danilo sembra aver fallito anche al Manchester City. Guardiola lo ha di fatto scaricato lo scorso 29 gennaio, data del ko in casa del Newcastle: passaggio azzardato per Fernandinho che si trova costretto a commettere un fallo da rigore, decisivo per la sconfitta maturata nei minuti finali.
Da quel momento la panchina ha accompagnato costantemente la permanenza di Danilo in Inghilterra, impiegato pochissimo e nemmeno convocato per l'andata e il ritorno dei quarti di finale di Champions League col Tottenham.
Il computo totale della sua annata è abbastanza chiaro: 20 apparizioni e un goal in Premier League contro il fanalino di coda Huddersfield nello 0-3 esterno del 20 gennaio.
IL RUOLO
Danilo nasce terzino destro ed è in quella posizione che si è affermato, pur non disdegnando uno spostamento a sinistra come avvenuto in più di una circostanza nella stagione in corso. Può giocare anche da esterno di centrocampo qualche metro più avanti.
