Lancia Delta Futurista, il ritorno del mito (per pochi)

20 esemplari a 300.000 euro, aggiornati con la tecnologia attuale, super-rifiniti e portati a 330 CV. Li produrrà Amos Automobili
Lancia Delta Futurista il ritorno del mito
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Quando nel 1995 le ultime Lancia Delta Integrale sono uscite dalla linea di montaggio si è chiusa definitivamente un'epoca e la Deltona è entrata immediatamente nell'empireo delle auto più leggendarie di sempre. La produzione era di fatto già terminata nel 1993, ma la fame di Delta era così tanta che venne approntata un'ultima serie speciale; 173 esemplari per una Dealer's Collection che ha fatto fare affari d'oro alle concessionarie Lancia. Poi la fine, l'oblio e una mai sopita speranza che a Torino tornassero sui propri passi, ridando nuova vita alla Integrale. E invece nulla di fatto. La Delta seconda serie era così distante dalla prima che persino la terza degli anni Duemila aveva più senso, pur non avendo nulla in comune con la mitica “Evo”. Un progetto così perfetto che è durato quasi venti anni, considerando che la prima Delta è nata nel 1979, e che ha spadroneggiato per quasi un decennio nel mondiale rally.

Oggi, a oltre venti anni dalla fine della produzione della Integrale, la Deltona ritorna in serie super-limitata, anche se non è fabbricata dalla Lancia ma dalla Amos Automobili, una factory che ha progettato un “restomod”. E' un'operazione che parte dal modello originale - in questo caso del 1989 - e lo rende più moderno ma senza stravolgerne l'aspetto e le caratteristiche di base. Un'operazione in stile Porsche Singer o Mini David Brown, che però ha per protagonista una delle auto più desiderate dagli italiani. Ne verranno prodotte solo venti a un prezzo indicativo di 300.000 euro; curiosamente non verranno numerate ma ognuna avrà un nome specifico, per il massimo della personalizzazione. Un sogno per pochi appassionati, dunque, che si porteranno a casa una Deltona in grado di dare filo da torcere a molte supercar. Il telaio della Delta originale è stato infatti rinforzato in molti punti cruciali, mentre la carrozzeria è un misto di pannelli in fibra di carbonio e alluminio.

Le portiere posteriori sono sparite, mentre il 2 litri turbo originale è stato rinfrescato e ora eroga 330 CV, mentre il comparto frizione/trasmissione è stato semplicemente rinforzato, a testimonianza della bontà del progetto originale. Le sospensioni sono ora a quadrilatero e montano ammortizzatori Bilstein a controllo elettronico, unica concessione “tecnologica” insieme al sistema di accesso Keyless. La carrozzeria, tre porte a parte, è quasi identica a quella dell'originale con i quattro fari tondi che sono diventati a LED, un nuovo estrattore posteriore e il doppio scarico. All'interno ci sono nuovi sedili sportivi Recaro in Alcantara e rivestimenti personalizzati, ma anche un nuovo mobiletto centrale rispettoso della tradizione. Il tocco di classe finale è il pulsante per gli abbaglianti sulla razza destra del volante, accompagnato dalla scritta “Levati”...