Mezcal: 7 nuove etichette (più 1 tequila) da assaggiare

Presentati durante l’Agave Experience 2018, 8 distillati messicani che confermano la tendenza Mezcal dell’estate
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Mezcal: 7 nuove etichette (più 1 tequila) da assaggiare
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Cresce in maniera esponenziale la tendenza tequila/mezcal, soprattutto ora che l’estate si avvicina, e per vincere caldo e arsura non c’è niente di meglio che un dissetante Paloma (tequila, succo di pompelmo, limone, succo d’agave) o del più classico Margarita (tequila, Triple Sec e succo di limone).

Dalla Agave Experience del 2015 a questa Agave Experience 2018 (sempre organizzata da Bartender.it) sono arrivate in Italia nuove etichette di tequila (da considerare al maschile , il tequila) e del suo cugino di campagna (come molti lo definiscono) il mezcal, distillato ottenuto sempre dalla fermentazione degli zuccheri derivati solo dalla pianta di agave, il termine deriva infatti dalla lingua Azteca “mexcalli” : metl (agave) e ixcalli (cotto). Detto questo, basta avere chiaro che se il tequila è un mezcal, non tutti i mezcal sono tequila!

A suon di shottini e cocktail miscelati dai bartender de La Punta Expendio de Agave di Roma (agaveria in Trastevere dedicata a miscelazione sperimentale e cucina messicana, nata dalla testa di Cristian Bugiada e Roberto Artusio, già soci dei due locali top della capitale -Freni e Frizioni e Jerry Thomas Speakeasy- dopo ben sette viaggi in Messico) queste - in ordine rigorosamente alfabetico- le nuove etichette di tequila e mezcal che abbiamo assaggiato per voi.

AltosDa un anno presenti in Italia con il Tequila Plata, ad agosto 2018 partirà anche la distribuzione del Tequila Reposado (che invecchia 6/8 mesi in botti di whisky da 200 litri). Parliamo di un tequila nato dall’idea di due bartender inglesi (Henry Besant e Dre Masso) insieme al Maesto tequilero Jesus Hernandez, e quindi perfetto per la miscelazione. Un tequila che proviene dalla regione di Los Altos, un altopiano a 2100 metri dal microclima speciale, e che viene lavorato ancora artigianalmente con il metodo della Tahona (sorta di macina in pietra) per ottenere un distillato morbido, dolce, dai sentori erbacei e leggermente agrumati. Da gustare nel fresco Paloma o in un Martinez rivisitato con vermouth e bitter all’arancia. Lo distribuisce Pernod-Ricard.

BruxoLo chiamano il Mezcal dello sciamano (brujo), perché chi lo produce ne ha fatto un vero e proprio culto, e ha aggiunto in etichetta la lettera X a ricordare la terra di origine, Mexico, e la regione di provenienza, Oaxaca. I suoi mezcal sono chiamati con un numero progressivo e ciascuno è fatto con differenti tipologie di Agave: il N.1 (agave Espadin), caratterizzato al gusto da una forte affumicatura, e perfetto nel Negroni del Marinaio (Mezcal Bruxo N.1, Campari, Vermouth del Professore e Old Sailor Coffee); N.2 (agave Pechuga), più armonioso, con un tocco finale tra il minerale e la terra; N.3 (agave Barill), elegante e pieno di sapore; N.4 (bland di agave Espadín, Barril e Cuishe), dalle più delicate note erbacee; N.5 (agave Pechuga), più speziato, dal retrogusto quasi dolce e perfetto “da meditazione”: va bevuto puro. A questi si aggiunge l’ultima novità, il Mezcal Bruxo X, in Italia a luglio che è un bland di agave Espadin e Barril, adatto alla miscelazione perché non aggressivo, privo di note critiche ma con un certo bouquet floreale. Lo distribuisce Onesti.

KochBisognerebbe chiamarlo “mezcal del la paz” – dice il CEO di Kock Carlos Moreno, visto che il suo produttore si chiama Israel Palestina…ma scherzi a parte, Koch è un mezcal di nuovo ingresso in Italia, la cui produzione è attenta alla lavorazione artigianale dell’agave, alla vita delle comunità che ruotano intorno a questo mondo, alla sostenibilità evitando lo sfruttamento estremo delle risorse locali. Tra le tante etichette assaggiate a Milano vanno segnalati il Mezcal fatto con agave Tepextate, nel quale senti il gusto della montagna e quello prodotto da agave Tobasiche dal gusto più minerale. Li distribuisce Mezcaleros.

La EscondidaRealizzato con agave Espadin al 100%, forse la più pregiata e apprezzata delle varietà di Agave nel fare Mezcal, è dedicato alla leggendaria donna messicana (ritratta con stile sull’etichetta) rapita da un pirata e scomparsa tra i flutti, da cui ha poi preso il nome Puerto Escondido. Un mezcal morbido, che non ti prende “a cazzotti in faccia”, per questo molto amato dagli chef che ci cucinano, ma anche dagli appassionati al bancone. In Italia solo da Gennaio 2018, risulta perfetto in un estivo Escondida Mule, con ginge beer, lime e Mezcal al posto della vodka. Lo distribuisce Cuzziol Grandi Vini.

Lagrima de DoloresMezcal in edizione limitata, perché oltre ad utilizzare varietà più rare di agave, in italiana arrivano al massimo una trentina di bottiglie per tipo, praticamente introvabili: Castilla, Masparillo e I’Gok, oltre al Tepemete non ancora disponibile nel nostro paese. Li distribuisce Meregalli Vini.* *

Real MineroGraciela Angeles Carreño, è giunta alla quarta generazione di produttori di Mezcal: la famiglia lo produce da oltre 100 anni, anche quando era illegale. Tre i capisaldi a cui tiene la signora mezcalera: rispetto della tradizione, educazione e sostenibilità (nell’utilizzo dell’agave), per i quali Real Minero ha ricevuto nel 2017 il Sustainable Spirit Award di Tales of the Cocktail. Di Real Minero dopo l’Espadin con Largo (Mezcal con questa tipologia di agave, già in commercio) assaggiamo in anteprima un Mezcal che unisce le varietà Barril e Cuishe, un distillato da ossigenare, annusare avvicinando il bicchiere, osservarne l’untuosità sul vetro, e bere “beso a beso”, lentamente per apprezzarne tutte le caratteristiche. Distribuito da Mezcaleros.* *

Single PalenqueProgetto innovativo in casa Velier: per la prima volta 7 uomini, 7 maestri palenqueros (cioè produttori), firmano 7 mezcal creati seguendo un preciso protocollo: solo utilizzo di agavi silvestri o coltivate senza chimica, cottura delle agavi in forni di pietra o terra, successiva pressatura nella tahona tradizionale (macina di pietra) a trazione animale o con la mazza di legno, infine distillazione in alambicchi artigianali di rame o di terra alimentati da fuoco diretto.I 7 Palenqueros (e le agavi dei loro Mezcal) sono Omar Nolasco (Maguey Espadin) Juan Hernandez (Maguey Tobaziche), Valente Garcia (Maguey mexicano) Alberto Ortiz (Maguey Madrecuishe)e suo figlio Onofre (Ensable cinco Magueyes), Rey Arellanes (Maguey Espadin-Tobaziche), Baltazar Cruz (Maguey Espadin-Sierra Negra): ciascuno fa bella mostra in etichetta, che viene immediatamente voglia di organizzare una degustazione orizzontale.