Appena inaugurata, già vandalizzata l'opera in realtà aumentata dell'artista Jeff Koons per promuovere Snapchat Art, la piattaforma lanciata pochi giorni fa per quanti sono interessati a promuovere in AR le loro creazioni. Grazie a questo nuovo strumento, le opere vengono posizionate in diverse parti del mondo così da poter essere visionate e immortalate dagli utenti che si trovano nelle loro vicinanze, avvisati da una notifica sullo smartphone. Fra le prime in mostra, le installazioni di animali giganti di Koons a New York, Chicago, Las Vegas, Londra e altre città. Solo che il Balloon Dog, un soggetto molto riconoscibile di Koons, collocato a Central Park, è stato immediatamente coperto di graffiti come un vagone in sosta in una stazione periferica della metropolitana.
Il gesto è stato peraltro rivendicato. A farlo, l'artista cileno Sebastian Errazuriz che su Instagram ha postato scatti dell'opera "segnata" assieme a un messaggio che mette a tema una questione che viene assumendo sempre più rilevanza, ovvero la protezione dello spazio pubblico della pervasività digitale. "Le aziende - ha scritto Errazuriz - dovrebbero avere un'autorizzazione per collocare ciò che vogliono nel nostro spazio pubblico digitale. Sappiamo che con questi espedienti ci ricavano un profitto e ci bombardano con la pubblicità. Ma Central Park appartiene alla città di New York, è un luogo di tutti e le società dovrebbero almeno pagare l'affitto per inserirvi le loro cose. Noi, invece, dovremmo poter scegliere ciò che può essere geo-contrassegnato nel nostro spazio digitale pubblico e privato".
Come avviene per la pubblicità stradale cartellonistica, secondo Errazuriz. Tutto, anche l'"azione diretta", in digitale, motivata col timore che in futuro possa darsi una smodata invasione di ogni visuale - ciò che potenzialmente entra nel campo visivo - con "affissioni" dilaganti nel campo visivo (ciò che effettivamente si vede) tramite realtà aumentata. Per l'artista, è importante si inizi a concepire una regolamentazione della realtà aumentata, magari anche applicando i codici che già normano gli spazi pubblici fisici. Anche se sono al momento poche le aziende che fanno pubblicità in realtà aumentata, Errazuriz non esclude che, prendendo piede, si assista a una invasione di questo genere di adv su sfondi pubblici. Per "imbrattare" l'opera di Koons, Errazuriz si è fatto aiutare a quanto pare dai grafici del Cross Lab e non ha hackerato l'applicazione, ma semplicmente duplicato il lavoro originale per poi modificarlo e riposizionarlo con le stesse coordinate Gps.