Rosatellum bis, come funziona la nuova legge elettorale

Marzo la data probabile per le elezioni

Cinque fiducie sono state necessarie per approvare altrettanti articoli della nuova legge elettorale battezzata Rosatellum bis. Il totale, fra Camera e Senato, è stato di 8 voti di fiducia. Al termine di una giornata convulsa, il governo ha condotto in porto gli articoli 1,2,3,4 e 6 sui quali aveva posto la fiducia. Stamane in diretta televisiva le dichiarazioni di voto finale da parte dei gruppi parlamentari. Se la legge ottiene l'approvazione finale, sarà inviata al Quirinale alla firma del presidente Sergio Mattarella. Sui voti di fiducia si è data la convergenza dei voti centristi di Ap e Ala di Verdini con il Pd. A favore hanno votato alcuni senatori delle autonomie. Contrari il M5S, Mdp e Sinistra italiana. Mentre i senatori di Forza Italia, Lega Nord e Gal sono risultati assenti o in congedo. Stamane Calderoli per la Lega Nord, annunciando il voto a favore della legge elettorale, ha chiesto lo scioglimento delle Camere entro Natale. L'ipotesi più probabile è che si vada alle urne in marzo.

Ieri nel tardo pomeriggio M5S, Mdp e Si hanno abbandonato Palazzo Madama per protesta e si sono radunati in piazza al Pantheon, di fronte a Montecitorio con circa 2000 persone, dove il deputato pentastellato Alessandro Di Battista ha lanciato un appello al presidente Mattarella affinché non firmi il Rosatellum bis. Il momento più teso si è verificato a metà giornata, alla seconda chiamata, quando i senatori del Movimento 5 Stelle hanno votato con la preannunciata benda agli occhi fra fischi e gesti vari. Il clima fra gli schieramenti si è surriscaldato e il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha dovuto richiamare all'ordine l'aula minacciando di sospendere la seduta.

Sul piano politico si è determinata una frattura nella maggioranza. Bersani e compagni sono saliti al Quirinale per informare il presidente. Mdp e Si hanno lasciato l’aula chiudendo la porta a qualsiasi coalizione con il Pd. "Il voto di fiducia di oggi – ha detto Loredana De Petris di Sinistra italiana prima di lasciare l’aula - certifica che la maggioranza è cambiata. Solo il voto del gruppo Ala ha permesso di raggiungere il numero legale. Il governo deve prendere atto del cambio di maggioranza e procedere di conseguenza, con tutti i passaggi istituzionali necessari, senza fingere che non sia successo niente". Nel suo intervento odierno la senatrice De Petris ha sollevato anche il tema della "incostituzionalità" della nuova legge. Per Giovanni Endrizzi (capogruppo M5S in Senato) "il Rosatellum bis trucca il voto, il precedente è quello della legge Acerbo-Mussolini". Paolo Romani ha annunciato invece il voto favorevole di Fi al Rosatellum spiegando l'astensione ai voti di fiducia per non votare il governo Gentiloni.

Dal canto suo il presidente della Repubblica aveva sollecitato il Parlamento a uniformare i sistemi elettorali per le due Camere. Sembra irrealistico che il Quirinale respinga la legge - e meno ancora una crisi di governo con le "verifiche" della maggioranza come nella Prima Repubblica, come ipotizzava qualcuno, per di più alla vigilia dell'importante appuntamento del voto sulla Legge di Stabilità. Resta da capire quale mappa parlamentare uscirà dalle urne con il Rosatellum bis: secondo le prime ipotesi tecniche, si avrà un quadro tripartito e nessuna forza potrebbe avere i numeri per sostenere un governo.