Elezioni 2018, le liste: quali sono le forze in campo

Si avvicinano le elezioni del 4 marzo. I partiti presentano le liste. Incognite su come si tradurrà in rappresentanza la nuova legge 'Rosatellum bis'

Il 4 marzo si avvicina. l'Italia va alle urne per la prima volta dal 2013 e si tratta di capire quali indicazioni usciranno da elezioni di scala nazionale dopo il voto regionale in Sicilia. Si voterà con una nuova legge elettorale che approda al primo banco di prova. Il cosiddetto Rosatellum bis postula un sistema elettorale misto nel quale circa un terzo dei seggi parlamentari (36%) sarà distribuito in modo maggioritario uninominale (il seggio è assegnato a chi prende più voti), mentre gli altri due terzi (64%) in modo proporzionale. Le prime simulazioni avrebbero indicato ne uscirebbe un Parlamento bloccato dalla distribuzione delle forze, si suppone con difficoltà a esprimere governabilità e dove la consistenza del Movimento 5 Stelle potrebbe fare da ago della bilancia. Si vedrà.

Mentre alcune liste finiscono di raccogliere le firme, si ha già una panoramica partitica delle forze in campo: il M5S, che corre da solo, con Luigi Di Maio in primissimo piano dopo l'annuncio di un periodo sabbatico da parte di Alessandro Di Battista. Il Partito Democratico di Matteo Renzi; mentre Pierluigi Bersani è il nome di spicco in Emilia Romagna della lista Liberi e Uguali-con Pietro Grasso, scritta bianca su campo rosso nel simbolo presentato. Fra le formazioni centriste in lizza, Civica Popolare-Lorenzin raggruppa sotto il fiore giallo su campo rosa la galassia formata da Alternativa popolare (evoluzione di Ncd di Alfano), Centristi x l'Europa (Pierferdinando Casini), Italia popolare (Giuseppe De Mita), Italia dei Valori di Messina e Unione di Dellai con la margherita originale. Civica Popolare andrebbe componente di centro in coalizione col Pd, mentre non è ancora chiaro se vi entrerebbe la lista Europa - con Emma Bonino che si presenta a parte. Primo obiettivo di tutte le liste è il superamento dello sbarramento al 3%, pari a un milione di voti. Sotto la sigla Insieme-Italia Europa figurano Area Civica, Partito socialista italiano e Verdi col sole che ride

L'area di centro-destra vede il classico logo di Forza Italia con 'Berlusconi presidente' mentre la Lega ha cassato il termine 'Nord' sottolineatura del "restart" in funzione più nazionale impresso da Salvini, il cui nome compare sotto Alberto da Giussano come 'Salvini premier'; Fratelli d'Italia con fiamma tricolore senza nomi personali, che non figurano neanche sulla sigla Noi per l'Italia con scudo crociato dell'Udc di Lorenzo Cesa.

A destra, i simboli di Forza Nuova e Fiamma Tricolore compaiono accanto nella lista Italia agli Italiani. A Napoli il 14 gennaio sarà presentata la lista Potere al Popolo nata da istanze della sinistra antagonista e centri sociali. Il Partito comunista dei lavoratori (Marco Ferrando) e Sinistra classe e rivoluzione presentano i loro simboli assieme nella lista Per una sinistra rivoluzionaria.

Tema elettorale "caldo" di questi giorni il dibattito sulla necessità di riformare le rigidità della legge Fornero. A spanne: per Salvini la legge che ha abolito in Italia le pensioni di anzianità va abrogata in toto; per Berlusconi l'innalzamento dell'età pensionabile va bene purché si lasci libertà di decidere agli over-50 a quale età pensionarsi con i contributi fino allora versati senza dover aspettare una tarda età anagrafica; Di Maio si è espresso per una limatura a 41 anni dei versamenti previdenziali quale requisito per l'accesso.