La Cina donò sede all'Unione Africana. Per spiarla? L'accusa di Le Monde

L'ambasciatore cinese presso l'Unione Africana respinge le accuse del quotidiano francese che menziona non precisate "fonti interne"
This photo taken on January 28 2018 shows the African Union  headquarters in Addis Ababa during the opening of the...
This photo taken on January 28, 2018 shows the African Union (AU) headquarters in Addis Ababa during the opening of the Ordinary Session of the Assembly of Heads of State and Government for the 30th annual African Union summit. / AFP PHOTO / SIMON MAINA (Photo credit should read SIMON MAINA/AFP/Getty Images)

Il giornale francese Le Monde scrive che dalla sede dell'Unione Africana ad Addis Abeba sarebbero stati esfiltrati dati sensibili tra il 2012 e il 2017, secondo quanto informato al quotidiano da non precisate "fonti interne all'istituzione"; le quali riterrebbero altresì che i dati potrebbero esser stati spiati per la Cina che aveva donato l'edificio all'organizzazione panafricana. Con la formula delle "fonti interne è complicato verificare" aggiunge l'agenzia Agi che riporta la risposta dell'ambasciatore cinese presso l'Unione Africana, Kuang Weilin, che ha liquidato le accuse come "assurde" e "insensate": Kuang ha dichiarato alla stampa che le accuse di Le Monde sono "molto difficili da comprendere" e che l'articolo "creerà problemi nelle relazioni sino-africane". L'articolo è stato pubblicato in coincidenza con un vertice UA sulla governance.

Secondo Le Monde, con l'edificio donato dalla Cina sei anni fa, gli ingegneri avrebbero lasciato nella rete informatica, fornita assieme alla sede, delle 'backdoors' utilizzate per la presunta esfiltrazione verso un server di Shanghai. Ad accorgersene sarebbe stata l'unità informatica della UA nel gennaio dell'anno scorso osservando un sovraccarico dei server con una saturazione tra mezzanotte e le 2 quando gli uffici erano vuoti. Uno degli informatici avrebbe quindi esaminato l'anomalia rilevando il massiccio deflusso di dati. Il sistema informatico sarebbe stato consegnato, "chiavi in mano" secondo Le Monde, dai costruttori. Adesso invece, sempre secondo il giornale francese, i server sarebbero stati sostituiti, le comunicazioni crittografate e implementate le misure di sicurezza e sviluppata da tecnici UA una nuova architettura informatica che trasmette via cavo. Negli ultimi anni la Cina ha accresciuto grandemente le proprie attività in Africa. Molte le infrastrutture costruite e i progetti fra i quali secondo Quartz pure che "la Cina sta coltivando anche la prossima generazione di leader africani, con migliaia di politici, burocrati, studenti e uomini d'affari che vengono formati ed educati in Cina".