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I Bastille tra «Joy» e «Doom Days»

La band londinese di Happier, Pompeii e Good Grief torna con un nuovo album in uscita il 14 giugno, un live italiano e Joy, terzo singolo che svela qual è il segreto per sopravvivere alle ansie del quotidiano

Se volete sapere che suono ha la gioia, probabilmente i Bastille vi diranno che ha pressappoco quello di uno squillo del telefono. Poniamo il caso che la rassegnazione vi faccia svegliare mezzi tramortiti sull'improbabile pavimento di una cucina qualunque. E poi, mentre tutto sembra perduto, compresa la strenua battaglia contro l’indolenza, ecco che arriva la vita, che semplicemente accade. Arriva lì l’imprevisto non previsto e quella chiamata non preventivata che ti assicura che sì, c’è ancora speranza. Quale preludio migliore al nuovo album, dunque, se non un pezzo che dichiaratamente mira dritto al futuro da scoprire e che per etichetta e lungimirante promessa ha una scatolina con impresse sopra tre meravigliose lettere ad antidoto all’infida depressione che tutto travolgerebbe? J-O-Y: Joy, gioia. Quasi un post-it ideale a memorandum, altro che abbattersi: non è finita, finché non è finita.

Il nuovo album dei Bastille: Doom Days

Dan Smith e i compagni Kyle Simmons, Will Farquason, Chris Woody Wood e il produttore Mark Crew non hanno rinnegato il mondo violento, cantato in Wild World, il precedente album. Solo, hanno deciso di seminare qualcosa accanto alla gramigna della rassegnazione: la speranza, lì, in mezzo all’apocalisse.

Questo album, in uscita il prossimo 14 giugno (un mese prima della celebre presa della Bastiglia che ha ispirato il nome del gruppo, nonché data di compleanno del frontman Dan Smith) i Bastille lo hanno registrato a South London e ci hanno messo dentro istantanee di un quotidiano frenetico. Un oggi complesso, che sembra ricordare un meraviglioso film del 2004 diretto da Paul Haggis (sì, proprio lo sceneggiatore di film di culto quali “Million Dollar Baby”) intitolato “Crash, contatto fisico” in cui la gente andava incontro a una tale alienazione e distanza, da essere costretta a schiantarsi per sentirsi di nuovo. Un oggi in cui ogni micro mondo andava inevitabilmente a intrecciarsi con gli altri, come in “Doom days”.

Fenomenologia delle ansie moderne

In fondo, questo nuovo album dei Bastille- in release il prossimo 14 giugno – sarà un caleidoscopio di ansie moderne: dalla dipendenza dal telefono a quella dalla pornografia, dal cambiamento climatico alle fake news, dalla Brexit a Trump. Eppure, sempre con una deviazione, una variazione sul tema tendente al lato brillante della luna. Come racconta il singolo già rilasciato, Quarter Past Midnigh”, in cui ci si ritrova su Uber a cantare un motivetto leggero. O come pare saranno le ambientazioni degli altri pezzi: dagli incontri non pianificati di Another Place alla voglia di passare la notte con qualcuno, raccontata in Those Night, sino al desiderio di leggerezza scritto in Million Pieces e alla necessità di avere una certa ironia nell’affrontare la frenesia di ogni giorno, invocata da Doom Days.

Bastille da record

Otto milioni di album venduti e sei miliardi e mezzo di streaming dopo. Per i Bastille non potrebbe esserci preludio e biglietto da visita migliore per un pre-lancio del nuovo album costellato dai migliori auspici. Ma il gruppo, in questa dicotomica precisione scombinata che lo contraddistingue, ci aggiunge sempre qualche sollevamento di asticella in più ad alimentare una costante sfida al rialzo. Che sia un nuovo record di ascolti su Spotify, un nuovo riconoscimento (con Happier, il singolo con Marshmello e originariamente concepito per Justin Bieber, hanno raggiunto il platino nel Regno Unito e ben sei mesi di permanenza nella US Hot 100), un album che in maniera circolare porta l’ascoltatore da un viaggio in macchina in città al risveglio causato da una chiamata che urla: “Ehi, sei sull’orlo del precipizio, eppure anche oggi può essere il giorno giusto per fare una semi piroetta e voltare le spalle al baratro”.

Un caleidoscopio di suoni e il live italiano

A dare una spinta decisa verso la risalita e contro il fondo, certamente complici sono le loro sonorità più connotanti della musica dei Bastille. Quei suoni dondolanti tra epicità e contemporaneità, che tanto li rendono godibili e mai banali. Ci sono l’house, l’elettronica, l’r’n’b, ma anche certi sonori angoli più intimi e introspettivi. In cui la superba voce di Dan Smith può andare in libera uscita e raggiungere la dimora prediletta: quella del talento. E quello che li rende assolutamente geniali sia ascoltandoli su supporto fisico che in streaming o in live (un loro concerto è sempre direttamente proporzionale alla certezza di non aver investito soldi invano in un live, provare per credere). Intanto, oltre al prosieguo del tour, ci sono nove date speciali organizzate nel Regno Unito, in città meno convenzionali dalle solite turistiche e in cui la band promette di donare un “apocalyptic party”, preceduto da un potente dj set e poi via, un tuffo nel loro mondo. E poi c’è la data italiana, da segnare in agenda: i Bastille si esibiranno in live il 3 luglio 2019 al Carroponte di Sesto San Giovanni (MI).

Doom Days, la tracklist

Doom Days

1 Past Midnight
2. Bad Decisions
3. The Waves
4. Divide
5. Million Pieces
6. Doom Days
7. Nocturnal Creatures
8. 4AM
9. Another Place
10. Those Nights
11. Joy