Agrigento

Cattolica Eraclea, omicidio Miceli: depone il super perito Luca Russo

Riprenderà il prossimo 3 maggio –  con una decisiva udienza, il processo – che si celebra in Corte d’Assise di Agrigento presieduta da Angela Wilma Mazzara – scaturito dal brutale omicidio del marmista di Cattolica Eraclea Giuseppe Miceli. Sul banco degli imputati siede l’operaio Gaetano Sciortino, finito in manette mesi dopo il massacro. I carabinieri […]

Pubblicato 5 anni fa

Riprenderà il prossimo 3 maggio –
 con una decisiva udienza, il processo –
che si celebra in Corte d’Assise di Agrigento presieduta da Angela Wilma
Mazzara – scaturito dal brutale omicidio del marmista di Cattolica Eraclea
Giuseppe Miceli.

Sul banco degli imputati siede
l’operaio Gaetano Sciortino, finito in manette mesi dopo il massacro. I
carabinieri sono arrivati a lui dopo il rinvenimento di alcune punte di trapano
riconducibili al marmista e anche una scarpa.

Quello che fu un vero e proprio
massacrato, come raccontato già da diversi testi nel corso del dibattimento, è
avvenuto la sera del 5 dicembre scorso.

L’accusa è sostenuta in aula dal
sostituto procuratore della Repubblica Gloria Andreoli che ha ereditato dalla
collega Silvia Baldi, oggi in servizio in altra sede, l’inchiesta sull’omicidio
Miceli.

Proprio la pubblica accusa ha
citato come teste, e sarà presente il 3 maggio, Luca Russo analista forense
esperto in tecniche investigative avanzate e criminologia (collabora con oltre
venti Procure d’Italia, si è occupato di centinaia di casi in tutta Italia, alcuni
molto importanti legati a terrorismo, pedofilia, l’omicidio di Pamela
Mastropietro, il caso dell’untore Hiv Claudio Pinti, la strage della discoteca
di Corinaldo, l’indagine Banca Marche, attualmente nominato consulente dalla
procura di Perugia nell’indagine sulla sanità umbra a seguito della quale sono
stati arrestato il dirigente generale dell’ospedale di Perugia).

Il professionista verrà in aula a
spiegare l’attività di analisi di tutto il traffico telefonico generato dalle
celle telefoniche deputate a fornire copertura nella zona ove venne ritrovato
il cadavere di Miceli. Attraverso strumentazione altamente tecnologiche e
l’analisi dei tabulati telefonici fu possibile identificare tutte le utenze che
erano transitate nella zona dell’omicidio, permettendo di rilevare anche
l’utenza in uso a Gaetano Sciortino nell’area di copertura dove avveniva
l’omicidio 

La difesa di Sciortino è
rappresentata dagli avvocati Santo Lucia e Giovanna Morello.

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