Home Grosseto Licenziamenti ai centri di accoglienza, CasaPound: “Finito il business dell’immigrazione, solidarietà ai lavoratori”

Licenziamenti ai centri di accoglienza, CasaPound: “Finito il business dell’immigrazione, solidarietà ai lavoratori”

di Redazione
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Finita la pacchia dei centri di accoglienza straordinaria, i sindacati Cgil, Cisl e Uil annunciano la loro preoccupazione su circa 90 licenziamenti che coinvolgeranno la nostra provincia”.

A dichiararlo, in un comunicato, è CasaPound Grosseto.

Ad intervenire sulla vicenda è il consigliere comunale di CasaPound Gino Tornusciolo: “La mia vicinanza va in primis ai lavoratori, che si ritrovano sicuramente vittime di scelte politiche scellerate messe in atto fino ad oggi che non hanno fatto altro che impoverire la nostra nazione. Era naturale e fisiologico, nonché indispensabile per il bene della nostra nazione, che quel sistema di accoglienza non potesse durare in eterno. I precedenti governi, invece di investire in una politica sovranista, indirizzata ad incentivare la crescita e far ripartire le industrie del nostro Paese, si sono esclusivamente concentrati sull’accoglienza, importando di fatto centinaia di migliaia di nuovi poveri a fronte di uno sbocco occupazionale ridotto ai minimi termini. Tutto questo, ricordiamo bene ai signori sindacalisti, è stato sempre fatto apparire, di fronte all’opinione pubblica, come una necessaria accoglienza a fine umanitario, solo oggi ci rendiamo conto dei danni arrecati all’intero Paese come unico frutto di quelle scelte“.

Dispiace oggi doverci sorbire la retorica di questi sindacati che hanno sempre appoggiato politiche immigrazioniste  – prosegue Tornusciolo, finendo di fatto per scegliere di investire nell’accoglienza e non nel mercato del lavoro del nostro Paese. Non si contano infatti i fiumi di milioni di euro spesi nel sistema di accoglienza, sistema che non ha lasciato nel nostro Paese assolutamente nulla. Si è finito inevitabilmente per dar fondo a quelle risorse che meglio potevano essere investite. Invece di aumentare la spesa pubblica si è scelto di pagare i pocket-money, invece di incentivare le assunzioni nelle aziende e di ridurre i costi del lavoro si è deciso di spostare enormi capitali verso quelle cooperative che da sempre hanno inteso quello dell’accoglienza come un vero e proprio business, non possiamo dimenticare le intercettazioni di Buzzi (‘Gli immigrati rendono più della droga’) nel processo di Mafia Capitale“.

Dispiace ancora di più – conclude Tornuscioloche anche questa volta a pagare il prezzo più caro siano i lavoratori, ed è inutile che qualcuno provi a dare la colpa a chi ha fatto l’unica cosa sensata, ovvero fermare questa immigrazione forzata. L’auspicio è dunque che il Governo si adoperi per far ripartire il lavoro, ma tra promesse non mantenute, la Legge di Bilancio imposta dall’Europa a 2,04 e il reddito di cittadinanza, non vedo come si possa generare nuova occupazione“.

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