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Politica

Elisabetta Casellati: "Strappo tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi? Ipotesi che non è nelle cose"

ANDREAS SOLARO via Getty Images
ANDREAS SOLARO via Getty Images 

Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato, sarà la prima a salire al Quirinale da Sergio Mattarella per le consultazioni in vista della formazione di un nuovo governo. La seconda carica dello Stato, in una lunga intervista al Messaggero, esclude uno strappo tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi (come auspicato dai 5 stelle): È un'ipotesi che non è nelle cose - dice - C'è un comune sentire".

Casellati si è augurata che anche il prosieguo della legislatura possa essere improntato al metodo e allo spirito che hanno portato all'elezione dei presidenti del Parlamento "a partire dal completamento degli uffici di presidenza e all'istituzione di una Commissione speciale".

"Perché tutto ciò conferma che "laddove prevalgano il dialogo e il buon senso istituzionale si posso trovare soluzioni condivise e utili al Paese". "Starà ora alla politica dare un segnale forte agli italiani, anche perchè un eventuale stallo rappresenterebbe una sconfitta per tutti". "Siamo di fronte a uno scenario inedito - ha proseguito la presidente del Senato - dove non si può pensare di continuare a ragionare secondo i vecchi schemi. Il voto degli italiani ha sancito un sostanziale passaggio da un sistema prevalentemente bipolare ad una situazione molto più complessa e articolata, che necessita proprio di quelle qualità che ho indicato nel mio discorso di insediamento".

Non teme che se fallisse questo tentativo i mercati finanziari possano tornare a togliere la fiducia all'Italia?

I tempi per la formazione del governo sono dettati dall'agenda fissata dal Quirinale. È chiaro che è difficilmente ipotizzabile un periodo di attesa simile a quello verificatosi in altri Paesi. Tuttavia non drammatizzerei, le prime reazioni dei mercati dimostrano che c'è attesa e attenzione, ma all'interno di un perimetro di consolidata responsabilità.

In merito alla possibile saldatura di un asse tra i partiti più marcatamente populisti ed euro scettici: M5S e Lega.

Non sta a me scendere su questo terren. A breve sarà possibile conoscere il reale orientamento delle forze politiche rappresentate in Parlamento. Il vero asse di cui c'è bisogno è da costruire tra tutti coloro che antepongono gli interessi primari del Paese a quelli di partito. Più che sulle etichette e sulle formule tipiche della campagna elettorale, bisognerà concentrarsi sui temi reali e sulle soluzioni di merito che il Paese attende.

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