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Politica

Di Maio e Salvini si sentono e concordano di votare il leghista Molteni presidente della commissione speciale

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L'asse M5s-Lega segue, almeno in Parlamento, la sua strada. Giovedì, quando i leader saranno al Colle per il secondo giro di consultazioni, la commissione speciale della Camera eleggerà il suo presidente frutto di un accordo tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini ratificato al telefono tra i due, che dopo qualche giorno sono tornati a sentirsi. In una nota congiunta M5s-Lega si legge: "Con spirito di collaborazione, per rendere operativo il Parlamento al più presto, hanno concordato di votare alla presidenza della commissione speciale della Camera il deputato della lega Nicola Molteni". La guida della commissione del Senato era andata invece al grillino Vito Crimi, con i voti anche di Forza Italia. Anche in questo caso a stringere il patto erano stati Di Maio e Salvini, così come per la scelta di tutti i componenti degli uffici di presidenza delle due Camere compresi i presidenti.

Già ieri, quando era trapelata la notizia che M5s e Lega avrebbero eletto insieme il presidente della commissione, il Pd si era infuriato. Dopo Graziano Delrio, oggi ha parlato Maurizio Martina: "Salvini e Di Maio comunicano su carta intestata comune lega e 5 Stelle l'accordo spartitorio dell'ennesima poltrona: quella della presidenza della Commissione speciale alla Camera, dopo aver già fatto la stessa cosa al Senato. Tutto questo mentre il Paese rimane appeso ai loro litigi sulle prospettive di governo".

Le commissioni speciali, in attesa che si formi il governo, devono occuparsi oltre che del Documento di economia e finanza anche dei decreti legislativi lasciati in eredità dal governo Gentiloni. Sarebbe arrivato già lo stop al decreto sulle carceri.

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