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Politica

L'ultima offerta della Lega a M5s: "Di Maio premier ma accetti Berlusconi"

Corbis via Getty Images
Corbis via Getty Images 

A fine serata la bolgia leghista produce l'ultima offerta al Movimento 5 Stelle. Nei fatti viene concessa a Luigi Di Maio la premiership ma in cambio deve accettare Forza Italia in una compagine di governo. Dai pentastellati in realtà una risposta è già arrivata, ed è negativa. Tuttavia la carta giocata dal Carroccio serve a scaricare il fallimento sui pentastellati.

Matteo Salvini e il capo politico grillino non si sentono ormai da un po', tuttavia emissari leghisti per tutta la mattinata nei corridoi di Montecitorio hanno cercato punti di contatto con i grillini per sondare ancora una volta il terreno a poche ore dall'inizio delle consultazioni della presidente del Senato Maria Alberta Casellati.

Nel Transatlantico della Camera, dove c'è il pieno di deputati e senatori, per esempio Raffaele Volpi, tra i parlamentari leghisti più vicini al leader, parla fitto fitto con Riccardo Fraccaro, braccio destro del capo politico pentastellato. Le condizioni dei grillini sono sempre le stesse: Di Maio premier e mai con Silvio Berlusconi. Alcuni esponenti del Carroccio vanno su tutte le furie, lo stesso Salvini accusa l'aspirante premier si "sentirsi al centro dell'universo".

Ed ecco che viene decisa la strategia per inchiodare Di Maio a una decisione difficile da prendere e nello stesso tempo per fare in modo che il centrodestra esca dal cono d'ombra in cui è finito. A parlare in chiaro, nel salotto di Porta a Porta, è l'uomo delle trattative Giancarlo Giorgetti, poco dopo essere stato ricevuto dalla presidente Casellati a Palazzo San Macuto: "Tra fare il primo ministro e dire no a Berlusconi, Di Maio rinunci almeno a una pregiudiziale. Se non viene rimossa almeno una pregiudiziale il tentativo di domani della presidente Casellati fallirà".

Perché domani ci sarà un nuovo giro di consultazioni, il secondo a distanza di pochissime ore e questa volta il centrodestra andrà unito e non più diviso come oggi, e ci sarà anche Salvini volato nel pomeriggio a Catania per un impegno già preso da tempo e che non ha voluto disdire. Secondo alcuni, forse, consapevole che questo secondo giro sarebbe stato poco utile e quindi è rimasto defilato.

Sta di fatto che il centrodestra di nuovo unito alla consultazioni è un segnale di non poco conto. Un siluro quasi sparato contro i 5Stelle per mettere in chiaro che, malgrado ciò che sostiene Di Maio, la coalizione è unita. Quindi – dice ancora Giorgetti – "Di Maio deve fare uno sforzo ulteriore. Se non lo fa, o non vuole fare il governo o lo vuol fare con il Pd". E se così sarà, Salvini avrà gioco facile, ed è l'obiettivo che vuole raggiungere, per scaricare tutte le colpe sul Movimento 5 Stelle "che – spiegano i leghisti – non è stato capace di dare un esecutivo al Paese".

Salvini e Berlusconi oggi hanno giocato insieme. Il leader di Forza Italia, uscendo dal salone di palazzo San Macuto, non ha posto nessun veto al Movimento Cinque Stelle. Anzi, a differenza dei toni usati al Quirinale, quando ha dato ai 5Stelle degli antidemocratici, questa volta è stato più soft: "Non abbiamo messo mai veti nei confronti di nessuno, anzi li abbiamo subiti. Forza Italia non ha mai messo veti all'alleanza del centrodestra con i 5 stelle". E poco dopo sia Giorgetti sia Meloni hanno detto di aver apprezzato la linea del leader di Forza Italia, mossa anche questa per far vedere che il centrodestra è unito e che casomai la colpa di non dare un governo stabile al Paese è di Di Maio.

Un deputato leghista di primo piano, dal grande senso pratico, ragiona così sulla strategia messa da loro in atto: "Se Di Maio vuole fare il premier e come si è visto non ci rinuncerà per niente al mondo, noi glielo facciamo fare ma non può chiederci di spaccare la coalizione". Così – sempre secondo quanto viene studiato negli uffici della Lega – si aprirà una partita tutta nuova riguardo gli incarichi di governo. "Al Movimento 5 Stelle va il premier e casomai a noi la gran parte dei ministri". Per adesso però questi restano ipotesi. Ma il Carroccio si prepara in caso a intraprendere un'altra strada ancora: "Un governo del presidente? La Lega è una forza responsabile e Salvini si è dimostrato uno statista". Ecco la giravolta per non rimanere con le spalle al muro e far paura ai 5Stelle che in questo caso vedrebbero sfumare il sogno di Luigi Di Maio.

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