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Politica

L'ultimo arrivato prepara già la valigia. Calenda: "Se si allea con M5S, lascio il Pd"

/ AGF
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"In caso di alleanza" con il Movimento 5 Stelle, il ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, conferma il suo addio ai dem. Lo fa via twitter rispondendo ad un suo follower che gli chiede: "Anche lei aveva promesso di dimettersi da nuovo iscritto in caso di trattativa con i 5 Stelle. O mi sbaglio?". "In caso di alleanza", è la risposta, "e lo confermo".

La linea del No è anche quella di Matteo Renzi, a cui Calenda rimprovera di non aver fatto il necessario passo indietro nel partito. "Renzi è stato uno dei migliori Presidenti del consiglio italiani. Ma se ti dimetti ti dimetti. Non ti dimetti" dalla presidenza del Consiglio "per chiedere elezioni dal giorno dopo e poi da segretario per continuare a farlo via Orfini e compagnia. È dannoso per lui e per il Pd. Meglio dentro una segreteria collegiale a viso aperto".

Secondo Calenda, invece, "sarebbe stato saggio ripartire subito dopo il 4 in modo diverso. Grande campagna di tesseramento, avvicinare persone nuove e una segreteria "costituente" con dentro ex segretari, ex presidenti del Consiglio e Presidenza a Gentiloni. Non mi pare che la proposta abbia suscitato entusiasmi".

Quanto a un suo possibile ruolo da segretario, Calenda dice "Grazie. Ma no. Ci sono dentro da troppo poco tempo e francamente in questo stato di marasma e di opposte tifoserie aggiungerei solo caos. Finisco il mio lavoro e poi metto in ordine i pensieri e le idee. Se ci riesco".

E aggiunge: "Mi sono rotto di questa politica da tifo da stadio e opposti bullismi. Non ha nulla a che fare con la complessità dei problemi che dobbiamo affrontare e neanche con una politica forte (non arrogante o aggressiva) di cui abbiamo disperatamente bisogno". Bullismi che raggiungono anche Giorgio Napolitano nel momento del ricovero d'urgenza in ospedale per problemi al cuore: "Che mi fanno orrore. Comunque la si pensi un grande italiano e un grande europeo".

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