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Politica

Direzione Pd, passa la linea Renzi. Martina: "Con M5S capitolo chiuso". E chiede la fiducia fino all'assemblea (e non al Congresso)

Getty Images
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Con M5s "capitolo chiuso". "Parlavamo molto di loro ma il tema vero eravamo noi, il nostro ruolo e la nostra funzione anche quando si è minoranza. Per me era non condannarci all'irrilevanza e accettare una sfida. Era un'ipotesi più rischiosa ma l'ho immaginata per come potevo fino a qui con questa ambizione". Lo ha detto il reggente Maurizio Martina in direzione Pd. "Ora il dato di fatto è il rischio di un voto anticipato", ha aggiunto. "Chiedo a questa direzione di rinnovare la fiducia fino alla assemblea nazionale".

"Serve un immediato cambio di passo, pena l'irrilevanza, la marginalizzazione", ha detto Martina chiedendo la "fiducia" alla direzione Pd. "Serve una direzione salda e univoca, non solitaria ma collegiale. Non dobbiamo consentire che dicano che ci sono diversi partiti nel partito. Non chiedo sostegni di facciata ma un passo consapevole. Non false unanimità che si sciolgono al primo minuto".

In altre parole, l'ex segretario Renzi ha vinto su tutta la linea ottenendo sia la chiusura a ogni confronto con il M5S dopo l'avvio delle consultazioni con il presidente della Camera Roberto Fico; sia la richiesta di fiducia solo fino all'assemblea e non, come volevano le minoranze, fino al Congresso. Non stupisce che i renziani approvino la relazione di Martina: la relazione finale del segretario reggente è stata approvata all'unanimità.

Franceschini: "Ma quale resa incondizionata, dialogo con M5S finito con l'intervista di Renzi". "Ma quale resa incondizionata di Martina. Mi sembra che il tema del dialogo con il Cinque stelle non ci sia più da domenica, dall'intervista di Renzi e dalla reazione di Di Maio". Lo dice il ministro Dario Franceschini nel suo intervento in direzione Pd. "Penso invece - aggiunge - che da queste direzione deve uscire un voto unitario per dare fiducia e un mandato pieno a Martina per gestire questa crisi e le prossime consultazioni".

Direzione Pd, al Nazareno i militanti anti-5s: "Mai con loro, Renzi ritiri le dimissioni"

Orlando: "Ultima chiamata, o unità o la vita del partito è a rischio". "Questa è l'ultima chiamata per una vera unità, altrimenti con il doppio timone rischiamo di imbarcare moltissima acqua: se siamo convinti che il mandato a Maurizio è pieno alziamo la mano, se no discutiamo un giorno in più ma decidiamo un assetto per affrontare una sfida che è la sfida della vita del Pd". Lo ha detto Andrea Orlando in un passaggio del suo intervento alla Direzione Pd. "Oggi dobbiamo rimettere in campo una linea politica con cui affrontare la campagna elettorale e serve un confronto con le altre forze politiche". Orlando ha quindi chiesto una "vera unanimità" nel voto sulla fiducia a Martina o la barca Pd rischia di "imbarcare molta acqua. Se non siamo convinti discutiamo, magari anche domani. La reticenza è la cosa peggiore di tutte".

Nel frattempo un'altra intervista complica i rapporti tra Renzi e le altre anime del Pd. Quella data lunedì scorso da Renzi a Piazzapulita. E anticipata da La7 alle agenzie proprio nel corso della direzione dem. Direzione alla quale Renzi è presente, ma durante la quale non parlerà. Ma la diffusione in contemporanea ai lavori del parlamentino dem dell'intervista al programma di Formigli desta il malumore degli esponenti che sostengono Martina. "Non interviene in direzione e parla per interviste?", si chiedono.

Il presidente Orfini ha annunciato in apertura che la direzione si chiuderà con un voto.

A pochi minuti dall'inizio della Direzione del Pd, davanti alla sede di Largo del Nazareno si è formata l'ormai consueta ressa che fa da cornice agli appuntamenti più delicati in casa Dem. Accanto ai numerosi cronisti, infatti, l'area antistante alla sede del partito è "presidiata" da una parte dai militanti che si oppongono, con tanto di adesivi, all'ipotesi di un accordo con M5s, e dall'altra da altrettanti militanti che, con un cartello in mano, criticano energicamente l'ipotesi di un accordo con Berlusconi. Tra i più bersagliati, l'esponente della sinistra interna Gianni Cuperlo, protagonista di un incandescente botta e risposta con un contestatore.

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