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Esteri

Si temono nuove violenze per la Nakba. Salgono a 59 le vittime palestinesi a Gaza, Hamas chiama l'Intifada

Marcus Yam via Getty Images
Marcus Yam via Getty Images 

Si temono nuove violenze a Gaza per l'anniversario della Nakba, (la "Catastrofe"), l'esodo dei palestinesi dopo la creazione di Israele nel 1948 e giornata in cui saranno celebrati i funerali di alcune delle vittime degli scontri di ieri (almeno 58 morti e 2.700 feriti). Manifestazioni di protesta sono previste anche in Cisgiordania.

Gerusalemme, al via lo spostamento dell'ambasciata americana: scontri a Gaza

Israele ha denunciato che alle proteste di ieri hanno preso parte 40mila persone e ha difeso l'operato dei suoi militari. Il premier Benjamin Netanyahu ha elogiato l'operato delle forze militari che, ha detto, hanno agito in autodifesa contro Hamas che ha portato in 13 diversi punti della barriera che divide la Striscia di Gaza 40mila persone. "Tutti i paesi hanno il dovere di difendere i loro confini", ha affermato. Gli Stati Uniti hanno bloccato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite l'adozione di una dichiarazione in cui si chiedeva una inchiesta indipendente sulle violenze. Hamas "sfrutta cinicamente" la situazione e "sta portando a queste morti" nella Striscia di Gaza, e Israele ha il diritto di difendersi, ha dichiarato un portavoce della Casa Bianca.

L'Anp ha denunciato il "massacro" e proclamato tre giorni di lutto e uno sciopero generale. Molte le reazioni critiche, non solo dal mondo arabo. Recep Tayyip Erdogan ha parlato di "genocidio" da parte di Israele, uno "Stato terrorista": il presidente turco ha richiamato gli ambasciatori in Israele e Usa. Il governo turco ha convocato l'ambasciatore di Israele ad Ankara e lo ha espulso. Lo riferisce il sito del quotidiano Haaretz secondo cui l'ambasciatore Eitan Naeh è stato convocato al ministero degli Esteri ad Ankara dove gli è stato chiesto di lasciare il paese "a causa delle vittime" nelle proteste a Gaza.

"Un giorno triste e buio della storia, segnato dal sacrificio di altri palestinesi" commenta la regina Rania di Giordania. Lady Pesc Federica Mogherini ha chiesto a Israele di "rispettare il diritto di protesta" del popolo palestinese, ricordando che "Gerusalemme è una città santa per ebrei, musulmani e cristiani. I legami del popolo ebraico con Gerusalemme sono inconfutabili e non devono essere negati, ma lo stesso vale per i legami del popolo palestinese verso la città". Se Londra disapprova il trasloco dell'Ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme e chiede moderazione, Parigi è più netta: Emmanuel Macron ha "condannato" le violenze delle forze armate israeliane, anche lui esprimendo la sua contrarietà per la mossa diplomatica di Trump. Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, si è detto "profondamente preoccupato dalla forte escalation delle violenze" e, rivolgendosi in primo luogo a Israele, ha detto che "è un imperativo che tutti dimostrino la massima moderazione per evitare ulteriori perdite di vite umane, garantendo che tutti i civili e in particolare i bambini non siano messi in pericolo".

La condanna di Medici senza frontiere, Amnesty e Croce Rossa

"Quello che è successo a Gaza è inaccettabile e inumano". A esprimersi così è Medici Senza Frontiere, che in un comunicato condanna gli scontri in corso.

"Nella sola giornata di ieri le nostre équipe chirurgiche hanno effettuato oltre 30 interventi, il lavoro è continuato tutta la notte e le attività proseguono in vista delle manifestazioni di oggi. Quello che è successo ieri è inaccettabile e inumano. È insopportabile vedere un così grande numero di persone disarmate che vengono colpite dagli spari in così poco tempo", dichiara Marie-Elisabeth Ingres, rappresentante di Msf in Palestina. "Questo bagno di sangue - prosegue Msf - è un nuovo risultato della politica messa in atto dall'esercito israeliano nelle ultime sette settimane: sparare con proiettili veri contro i manifestanti, con il presupposto che chiunque si avvicini alla barriera di confine è un obiettivo legittimo".

Anche il presidente della Croce Rossa Internazionale Peter Maurer si è detto "molto preoccupato dal bilancio crescente di morti e feriti a Gaza. I soccorsi di emergenza - sottolinea su Twitter - e i servizi sanitari sono sopraffatti".

Anche Amnesty International ha espresso su Twitter la condanna per i fatti di Gaza. "Questo è un altro esempio terribile dell'uso eccessivo della forza e dei proiettili veri da parte dell'esercito israeliano - si legge -. È una violazione dei diritti umani e degli standard internazionali".

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