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Politica

Beppe Grillo sul caso Cambridge Analytica: "Non vedo dov'è lo scandalo. Siamo manipolati dalla pubblicita"

Remo Casilli / Reuters
Remo Casilli / Reuters 

Per Beppe Grillo le fake news e il caso dei dati usati da Cambridge Analytica per scopi elettorali non sono da considerare "uno scandalo". Nella lunga intervista rilasciata a The Newsweek, il fondatore del Movimento 5 Stelle spazia da un argomento all'altro, passando dalla politica alla comunicazione, al suo ruolo pubblico e al lavoro di comico. "Cosa ne pensi delle notizie false e di Cambridge Analytica?", gli chiede il giornalista Manfred Manera. "Non vedo lo scandalo se non ci si comporta come un bambino. È così ovvio che siamo costantemente monitorati e manipolati sia nella pubblicità che in politica".

Per Grillo, quindi, il caso che tiene banco negli Stati Uniti e nel mondo non è qualcosa di cui preoccuparsi. Perché, è l'argomentazione, "siamo manipolati nella pubblicità e nella politica". Non bastano quindi le audizioni di Mark Zuckerberg al Congresso americano, né il dibattito che ne è seguito in Europa sul ruolo del social network nella vita pubblica, dei suoi lati oscuri e dell'influenza che effettivamente ha nei processi politici e sociali. La notizia della consulenza di Cambridge Analytica per un partito politico italiano non è mai stata approfondita, nel senso che non si è mai saputo per chi la società britannica abbia lavorato.

Intanto è notizia di oggi l'apertura di un'indagine di Fbi e dipartimento della giustizia americano su Cambridge Analytica. A riferirlo è il New York Times, che cita un funzionario americano e altre fonti ben informate sull'inchiesta. Il quotidiano newyorkese spiega che diversi potenziali testimoni sono già stati ascoltati. Sotto al faro degli inquirenti ci sarebbero i finanziamenti della società e l'uso che ha fatto dei dati personali degli utenti di Faceboook. E una traccia sulla pista dell'indagine la fornisce il fatto che uno degli inquirenti è Brian Kidd, fra i responsabili della sezione del ministero della Giustizia incaricata delle frodi finanziarie; ad assisterlo, almeno un agente dell'Fbi incaricato di cyber-crimini. Secondo quanto risulta al giornale, Kidd questo mese si è recato a Londra insieme a un altro procuratore del dipartimento della Giustizia e a un agente dell'Fbi per intervistare un ex dipendente di Cambridge Analytica, Christopher Wylie, fra i più critici nei confronti della società. "Posso confermare che sono stato contattato dall'Fbi e dal dipartimento della Giustizia e ho risposto a domande preliminari", ha dichiarato Wylie in una breve intervista, aggiungendo che "abbiamo bisogno di incontrarci di nuovo per fornire risposte sostanziali agli investigatori".

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