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Economia

Contratto e conti, Mediaset affonda in Borsa a -5%

Bloomberg via Getty Images
Bloomberg via Getty Images 

Se non è un paradosso poco ci manca. Perché ora che il negoziato di governo tra la Lega e il Movimento 5 Stelle va verso la stretta finale, è proprio chi questo negoziato l'ha agevolato, anzi permesso, a pagare il prezzo più alto: Silvio Berlusconi. Mediaset è sprofondata a -5,2% in Borsa e a pesare sono state anche le norme sul conflitto d'interessi contenute nella bozza del contratto pubblicato in esclusiva da Huffpost. Anche le altre aziende di casa Fininvest hanno registrato perdite pesantissime: -4,1% per Banca Mediolanum e -4,4% per Mondadori.

La giornata nera di Silvio a Piazza Affari è stata puntellata da una serie di elementi che sono deflagrati tutti insieme. A iniziare, appunto, dal contratto. Capitolo conflitto di interessi e giustizia. Lì, come scritto da Alessandro De Angelis (leggi qui), "viene scavato un solco con Silvio Berlusconi". La strategia di 5 Stelle e Lega è descritta con parole chiare, che rimandano al Cavaliere, anche se non in modo specifico.

"Riteniamo che debba qualificarsi come possibile conflitto di interessi l'interferenza tra un interesse pubblico e un altro interesse, pubblico o privato, che possa influenzare l'esercizio obiettivo, indipendente e imparziale, di una funzione pubblica, non solo quando questo possa portare a un vantaggio economico a chi esercita la funzione pubblica e sia in condizione di un possibile conflitto di interessi, ma anche in assenza di un vantaggio immediatamente qualificabile come monetario".

È evidente come questo passaggio possa fare male, anzi molto male, a Berlusconi e alle sue aziende. Poi ci sono i conti del primo trimestre dell'anno, che non sono andati affatto bene perché Mediaset ha chiuso con ricavi in calo e utili in contrazione sia in Italia, che in Spagna, Paese molto profittevole per il Biscione.

I ricavi netti, infatti, sono stati pari a 860,6 milioni di euro rispetto agli 889,3 milioni del primo trimestre 2017. In particolare, i ricavi in Italia sono stati pari a 631 milioni di euro rispetto ai 649,3 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente ai 649,3 milioni di euro dello stesso periodo dell'anno precedente. In Spagna i ricavi sono stati pari a 229,6 milioni di euro rispetto ai 240,4 milioni del 2017.

Poi ci sono i nuovi guai giudiziari di Silvio. La procura di Torino ha ribadito la richiesta di processarlo nell'ambito del filone piemontese dell'inchiesta Ruby ter. Non sono passati neppure quattro giorni dalla riabilitazione ottenuta dal tribunale di sorveglianza di Milano che per il Cavaliere è già tempo di pensare a un nuovo processo.

Dalla combinazione, simultanea, di questi tre elementi - cioè contratto di governo, conti e guai giudiziari - Mediaset ne è uscita con le ossa rotte. Poi c'è la pubblicità, da sempre la benzina del Biscione. Ci sono i Mondiali di calcio, quindi pubblicità assicurata, ma l'Italia non ci sarà e non è affatto scontato che la previsione, positiva, del gruppo si avveri. Un'altra tegola in un percorso già travagliato e iniziato, quasi per ironia della sorte, da quel "si può fare" con cui Silvio ha fatto partire il lungo e altrettanto travagliato dialogo tra Salvini e Di Maio.

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