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Politica

M5S insiste per un premier politico

Getty Images
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È a Ivrea, terra tanto cara a Gianroberto Casaleggio, che Luigi Di Maio dice in chiaro quel che è filtrato nelle scorse ore. Quasi tradendosi di fronte ai cronisti che gli chiedono seccamente quanto gli sia costato il passo indietro: "Non era una questione personale. Mi sembra di averlo dimostrato". L'abbandono del presente, del periodo ipotetico nella costruzione delle frasi, non è un lapsus. Poco dopo, davanti alle telecamere che lo assaltano, pondera la battuta: "Ragazzi, potete fare tutti un passo indietro? L'ho fatto pure io".

La giornata passa tra il Piemonte, Imola, Ancona e una fitta girandola di telefonate con Matteo Salvini. Il punto di caduta è vicinissimo. Gli indizi portano a Giuseppe Conte, professore amministrativista, già indicato nel fantagoverno pre elettorale come ministro alla Pubblica Amministrazione. "D'altronde nella nostra squadra presentata prima del voto è l'unico che può farlo", commenta chi è stato con lui nelle ultime ore, depennando con decisione, Andrea Roventini, ministro ombra pentastellato dell'Economia.

Ivrea, Di Maio:"Non abbiamo fatto un'alleanza ma un contratto per cinque anni"

I due leader dovrebbero registrare l'intesa definitiva domenica. "Noi un buco di qualche ora ce l'abbiamo - spiega lo staff del capo politico M5s - vediamo che succede". In effetti tutti gli indizi portano a domenica mattina, e prendono la strada dell'Abruzzo, dove approderà il pulmino 5 Stelle. Anche dal Carroccio filtra che sarebbe proprio domani il giorno buono. Ed è lì che Di Maio proverà un ultimo assalto. Provare a forzare la mano su un nome politico. Malgrado le ultime dichiarazioni, insisterà ancora sul suo nome, ma anche le quotazioni di Riccardo Fraccaro sono in salita. Più di quelle di Alfonso Bonafede, molto più di quelle di Emilio Carelli e Vincenzo Spadafora, questi ultimi due affossati dai mugugni di chi, nel Movimento, li ritiene "ultimi arrivati". Domenica notte tutti gli stati maggiori convergeranno su Roma, preallertati dai capi politici in vista di una possibile convocazione al Quirinale.

Venerdì sera Di Maio ha fatto il punto con Davide Casaleggio. Un vertice a tre, insieme proprio a Fraccaro, in un ristorante di Ivrea. È lo stesso figlio del co-fondatore che arriva all'hotel, saluta i due e li carica in macchina, destinazione cena. Il leader stellato ha illustrato davanti a un risotto alle erbe lo stato dell'arte e l'avanzamento della trattativa con i leghisti, definiti pubblicamente come "leali", spiegando, con evidente riferimento a Silvio Berlusconi, che "non hanno mai chiesto niente per terzi al tavolo delle trattative". Ottenendo il pieno sostegno dell'amministratore di Rousseau. Anche il portale è stato a tema della serata. Tra le nuove implementazioni del prossimo futuro e la soddisfazione dei 44mila votanti, "il numero più alto in una votazione tenuta in un unico giorno".

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Di mattina, davanti agli attivisti, lo spartito cambia, con il leader che davanti agli attivisti e al candidato sindaco eporediese torna sulla musica del "non so se farò il premier", e Casaleggio che dice che il suo "premier ideale è Luigi Di Maio". La chiusura è comunque a un passo. Nonostante l'estremo tentativo di una militante del Pd che distribuisce volantini a un gazebo di Ivrea: "Ciao Di Maio, ci facciamo un selfie?".

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