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Esteri

Papa Francesco ridisegna il conclave a sua immagine e somiglianza

Remo Casilli / Reuters
Remo Casilli / Reuters 

Con l'annuncio fatto oggi, giorno di Pentecoste, al momento della recita dell'Angelus, della nomina di 14 nuovi cardinali, Papa Francesco ha completato il suo rimodellamento del collegio cardinalizio.

Il numero dei cardinali elettori in un eventuale futuro Conclave nominati da Francesco, dal 29 giugno prossimo, data della creazione (così si dice) dei nuovi porporati, supererà infatti di ben undici unità quelli nominati dal suo predecessore, Benedetto XVI.

Francesco non si è attenuto alla "regola" del 120 elettori, non si è fermato a reintegrare coloro che hanno superato quest'anno gli ottanta anni di età, facendo scendere al 18 maggio, il collegio cardinalizio a 115, ma ne ha aggiunti altri sei. Come se Francesco si preparasse a passare il testimone, perché un vescovo, come ha detto di recente durante una Messa a Santa Marta, deve preparasi a lasciare, e come aveva stabilito in un Motu proprio del febbraio 2018.

Ciò vuol dire che il collegio che eleggerà il nuovo Papa sarà sempre più a immagine della concezione di Chiesa di Francesco. E questo a ben guardare si vede subito. Apre la lista delle porpore annunciate per la festa dei Santi Pietro e Paolo, il patriarca caldeo Louis Raphaël I Sako, una nomina significativa per l'attenzione alle comunità cristiane perseguitate del Medio Oriente. Così come nel Concistoro del novembre 2016 era stato il prima della lista monsignor Mario Zenari confermato nunzio in Siria, una regione "amata e martoriata".

Ottiene la berretta cardinalizia Angelo Becciu, Sostituto della Segreteria di Stato dal 2011, e delegato speciale presso l'Ordine di Malta dall'anno scorso, che per sette anni, è stato il motore della macchina della Curia, e ha affrontato spesso casi eclatanti, destinato a ricoprire nelle prossime settimane un nuovo incarico in Vaticano. Angelo De Donatis, che il Papa aveva scelto come suo Vicario per la Diocesi di Roma da semplice parroco di San Marco al Campidoglio, discepolo del beato Luigi Novarese .

Tra le grandi sorprese c'è l'inclusione nella lista del polacco Konrad Kraiewski, Elemosiniere pontificio voluto da Francesco per aiutare notte e giorno poveri, senzatetto, migranti e rifugiati. "Non ne sapevo nulla - ha detto a Vatican Insider pochi minuti dopo aver ascoltato il suo nome dalla voce del Pontefice - stavo per uscire in bicicletta dal Vaticano quando mi hanno avvertito che dovevo ascoltare il Papa al Regina Coeli. Per me è una sorpresa totale...".

Anche questa volta infatti il Papa ha fatto, come sempre, un annuncio a sorpresa senza che i nominati fossero allertati in precedenza.

Poi c'è Luis Francisco Ladaria Ferrer, S.I, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Pedro Barreto Jimeno, S.I. Arcivescovo di Huancayo in Perù, di recente minacciato per aver difeso dalla spoliazione di risorse minerarie le popolazioni e la foresta amazzonica. António dos Santos Marto, Vescovo Leiria-Fátima. E l'arcivescovo di Karachi.

Agli elettori si aggiungono tre ultraottantenni, figure che il Pontefice argentino vuole aggregare al collegio cardinalizio per sottolineare il loro servizio alla Chiesa.

Complessivamente, aumentano i porporati elettori provenienti dall'Europa che passano da 48 a 54; quelli dell'America del Nord rimangono 17; quelli dell'America Centrale rimangano 5, quelli dell'America del Sud da 12 a 13; quelli dell'Africa da 15 a 16; quelli dell'Asia da 14 a 17; quelli dell'Oceania rimangono 4.

Significativo dal punto di vista religioso e simbolico l'inserimento del vescovo Morto, a capo della Diocesi di Fatima dall'anno successivo, il 2006, alla morte dell'ultima veggente, Suor Lucia. Pochi sanno che Papa Francesco un mese dopo la sua elezione, nell'aprile 2013, aveva chiesto di consacrare il suo Pontificato alla Madonna di Fatima. L'atto di consacrazione è poi avvenuto il 13 maggio 2013, anniversario dell'attentato a Papa Wojtyla.

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