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Cultura

Balotelli: "18 anni da non italiano. La legge va cambiata". Salvini: "Si diverta col pallone"

Mario Balotelli all'attacco, in campo come ai microfoni. Intervenuto a Torino alla presentazione del libro "Demoni" di Alessandro Alciato il centravanti della nazionale italiana parla e scherza a ruota libera. A cominciare dal suo futuro, per il quale tira in ballo addirittura il neoministro dell'interno Matteo Salvini: "Dove andrò a giocare? All'avvocato Rigo ho detto che lo sa Salvini dove giocherò - ha sorriso l'attaccante, riferendosi allo scetticismo del leader della Lega su una sua eventuale promozione a capitale della nazionale - Davvero, non so dove andrò, se in Italia o all'estero. Torino mi piace, è una bella città. Come prenderebbero i tifosi del Nizza un mio passaggio al Marsiglia? Non lo so...".

Marco Canoniero via Getty Images
Marco Canoniero via Getty Images 

Da SuperMario è arrivato anche un appello alla ripresa dei lavori sullo Ius Soli: "Brutto avere la cittadinanza solo a 18 anni, da giovane è stato difficile non essere riconosciuto come italiano. Non sono un politico, ma penso che la legge debba essere cambiata. Mi sento di lanciare un appello per questo".

Un appello volto anche a incoraggiare ancora una volta la lotta al razzismo, che Balotelli ha vissuto letteralmente sulla sua pelle: "Nella mia vita ci sono stati tanti razzisti, anche ignoranza e paura del diverso. Quando ero più piccolo la vedevo in maniera differente, era molto difficile. C'erano cose che ancora non capivo e che ora so: piano piano però si può cambiare"

La risposta di Matteo Salvini alle dichiarazioni di Balotelli però, non si è fatta attendere. Con il segretario leghista che su Facebook è entrato a gamba tesa sul calciatore, sostenendo che "lo Ius Soli non è la priorità né mia né di tutti gli italiani".

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