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Politica

S'infiamma la battaglia per i sottosegretari. Tutti i nomi di M5s e Lega

Alle 18.30 Giuseppe Conte parte. Direzione Fiumicino, e poi da lì a Chalevoix, dove prenderà parte al G7. I due "premier associati", Luigi Di Maio e Matteo Salvini, venerdì saranno impegnati a battere l'Italia per gli ultimi scampoli di campagna elettorale. Eppure, sottotraccia, i lavori per comporre il grande mosaico delle nomine di sottogoverno procede senza sosta. Con una deadline fissata per la prossima settimana, pena il rinvio della composizione delle Commissioni e il sostanziale avvio dell'attività parlamentare.

Movimento 5 stelle e Lega, al momento in cui il premier parte, hanno un canovaccio d'intesa. Che potrebbe entrare in qualsiasi momento nella centrifuga degli equilibri politici, ma che al momento costituisce la base di partenza della trattativa. A Palazzo Chigi, oltre a Giancarlo Giorgetti già nominato sottosegretario alla presidenza del Consiglio, dovrebbe arrivare Emilio Carelli, per rilevare la delicata delega all'editoria.

Delicata la situazione dei superministeri tecnici. Ad affiancare all'Economia Giovanni Tria sono stabili (e alte) le quotazioni come viceministro di Laura Castelli, tra i colonnelli stellati rimasti fuori dalla partita dei ministeri. Ad affiancarla, ma come sottosegretario, l'economista leghista Alberto Bagnai, forse tra i più antieuropeisti fra gli esponenti di massimo livello del Carroccio. Agli Esteri in pole position rimane Manuela Del Re, già titolare della Farnesina nel fantagoverno pre-elettorale del Movimento, che andrebbe a ricoprire il ruolo di vice. Con Manlio Di Stefano, che negli anni si è costruito un profilo considerato eccessivamente vicino alle sensibilità della Russia, indirizzato verso la presidenza della Commissione competente alla Camera.

Salvini dovrebbe portarsi agli interni un uomo fidato. In corsa per un posto da viceministro ci sono Stefano Candiani, attuale capogruppo al Senato, e Nicola Molteni, presidente della Commissione speciale a Montecitorio, che tuttavia potrebbe essere dirottato sul Lavoro. Per il ruolo di sottosegretario si sta pensando a Gianni Tonelli, arrivato in Parlamento dopo anni alla guida del Sap, sindacato di Polizia molto contestato per alcune prese di posizione estreme. I 5 stelle dovrebbero mettere piede al Viminale tramite Fabiana Dadone, già capogruppo alla Camera nella scorsa legislatura.

Molto complessa la vicenda del ministero presieduto da Di Maio, che nella sostanza raggruppa due dicasteri di peso. Tra Mise e Lavoro, un posto da viceministro dovrebbe essere occupato dal fedelissimo Stefano Buffagni. Con la senatrice Nunzia Catalfo outsider (ma potrebbe entrare a via Veneto da sottosegretario). I Cinque stelle completerebbero la squadra con il professore Lorenzo Fioramonti, un inizio di campagna elettorale in grande spolvero, poi messo un po' in naftalina dalla comunicazione M5s. Per la Lega si punta forte su Edoardo Rixi e Armando Siri. Per quest'ultimo vengono rivendicate le deleghe delle Telecomunicazioni (ma è in ballo anche per via XX settembre), che al contrario il vicepremier vorrebbe tenere per sé. Quasi sicuro di un posto da sottosegretario dovrebbe essere Alberto Brambilla, esperto di previdenza vicino alle camicie verdi che ha di fatto scritto la parte del contratto di governo relativa alle pensioni. Ma per il Carroccio circolano anche i nomi di Massimo Garavaglia, un passato in Forza Italia, e Angela Colmellere, ex sindaco di Miane nel trevigiano e alla prima legislatura.

Alle Infrastrutture a raggiungere Danilo Toninelli dovrebbero essere il senatore Andrea Cioffi e Mauro Coltorti, geologo marchigiano che sarebbe dovuto essere il titolare del dicastero secondo la lista dei sogni di Di Maio, sempre che non raccolga il testimone come Commissario governativo per le zone terremotate. Il Carroccio dovrebbe affidarsi a Guido Bonomelli, direttore generale di Infrastrutture lombarde, ma potrebbe toccare anche al senatore Christian Solinas.

Alla Cultura sono Michela Montevecchi e Primo Di Nicola i papabili pentastellati per un posto di sottogoverno. Per la Salute il ballottaggio dovrebbe essere tra il chirurgo senatore Pierpaolo Sileri e il collega a Palazzo Madama Matteo Mantero. Alla Difesa si attendono il 5 stelle Luca Frusone e il salviniano Raffaele Volpi. Alla Giustizia in corsa ancora Candiani, di cui si parla anche per il Viminale, l'emergente leghista Alessandro Morelli, e per il M5s Vittorio Ferraresi. Infine al Miur sono in corsa i pentastellati Gianluca Vacca e Marta Grande, mentre l'uomo del Carroccio dovrebbe essere il senatore Mario Pittoni.

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