Scegli di capire.

Gedi Smile Abbonati
Inserti
Ancora su HuffPost
Guest
Tutte le sezioni

GEDI Digital S.r.l. - Via Ernesto Lugaro 15, 10126 Torino - Partita IVA 06979891006

Politica

Squadra pronta, col bilancino alla mano fra M5S e Lega. Tlc, editoria e servizi ai 5 Stelle. Cipe a Giorgetti

Alessandro Bianchi / Reuters
Alessandro Bianchi / Reuters 

La squadra di Governo è completata ed è stata approvata dal Consiglio dei ministri. Bilancino alla mano, per gestire al meglio gli equilibri, i vice ministri saranno 6 e i sottosegretari saranno 39. Deleghe entro giovedì, giuramento mercoledì alle 13. A conti fatti 23 nomine sono in quota M5s, 17 Lega e 5 tecnici.

L'accordo è stato raggiunto nel corso di un lungo vertice a Palazzo Chigi, alla presenza del premier Giuseppe Conte e dei due vicepremier Luigi di Maio e Matteo Salvini. È attorno a questo tavolo che sono stati sciolti gli ultimi nodi in particolare quelli riguardanti le deleghe di peso. Ovvero telecomunicazioni, editoria e servizi segreti.

Ma nello stesso tempo si è aperto dentro M5s un caso che potrebbe portare anche a una frattura interna. La delega alle Partecipate, che fa capo al ministero dell'Economia, secondo le indiscrezioni dei giorni scorsi sarebbe dovuta andare a Stefano Buffagni, deputato M5s molto vicino ai vertici e che ha seguito la trattativa post voto. Ma nel primo pomeriggio questa scelta è stata stoppata. Solo pochi giorni fa Buffagni aveva detto che la nomina di Massimo Sarmi, spinta dal Carroccio, a nuovo Ad di Cassa Depositi e Prestiti non sarebbe stata opportuna.

Molto teso il deputato M5s è apparso in Transatlantico: "Non sono uno che accetta le mediazioni", si è sfogato. "Ho detto da subito di non avere le capacità per fare il ministro, ma ero disponibile a mettere a frutto le mie competenze". La delega andrà a un esponente della Lega? "Accetto le decisioni e non commento nomi che non fanno parte del mio partito. Farò opposizione interna", aggiunge scherzando ma non troppo. Alla fine Buffagni viene scelto come sottosegretario per Affari regionali.

È possibile che la delega alle Partecipare sia stata sacrificata per ottenere in cambio la delega alle Tlc e all'editoria che alla fine sono rimaste in capo ai 5Stelle. Quest'ultima andrà a Vito Crimi. Tlc andrà a Luigi Di Maio, che dice: "La crisi della Tim ci fa capire perché è importante che Ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico lavorino all'unisono. Così come è importante la delega alle telecomunicazioni, che ho deciso di tenere".

Sull'editoria fino all'ultimo la Lega ha provato a strapparla ai grillini che però hanno tenuto il punto. Infine la delega ai Servizi segreti sarà mantenuta dal premier. La Lega invece ha ottenuto il Cipe che verrà assegnato come 'contrappeso' al numero due della Lega Giancarlo Giorgetti, che prenderà in carico anche lo Sport. Sempre tra i sottosegretari a Palazzi Chigi c'è Vincenzo Spadafora, braccio destro di Di Maio, con delega alle Pari opportunità e ai giovani.

Tra i vice ministri ci sarà spazio all'Economia per l'M5s Laura Castelli e il leghista Massimo Garavaglia. Mentre come sottosegretario ci sono il grillino Alessio Villarosa esperto di banche che faceva parte della commissione Finanze e il leghista Massimo Bitonci. Al Viminale Matteo Salvini vuole i parlamentari Nicola Molteni e Stefano Candiani, e ci saranno anche i grillini Carlo Sibilia e Luigi Gaetti. Per gli Esteri è stata scelta Emanuela Del Re. Infine, tra i nomi avanzati dai leghisti vi è quello dell'ideologo della 'flat tax' Armando Siri come sottosegretario al Mise. I parlamentari M5S Davide Crippa e Andrea Cioffi e l'economista vicino alla Lega Michele Geraci entrano nel governo al Ministero dello Sviluppo Economico.

I commenti dei lettori
Suggerisci una correzione