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Politica

Matteo Salvini incontra il cardinale Burke: "La Chiesa mi dice di andare avanti"

ANSA
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Papa Francesco oggi ha invitato a "non lasciare in balìa delle onde chi lascia la sua terra affamato di pane e di giustizia". Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, sente tuttavia il Vaticano, almeno una sua 'ala', quella più tradizionalista, dalla sua parte sul tema migranti. Da parte di esponenti della Chiesa, ha detto oggi, "qualcuno mi ha contattato, ovviamente non farò i nomi neppure sotto tortura, per chiedermi di andare avanti sulla strada cominciata. Questo, al di là del fatto che si sia credenti o non credenti, mi fa piacere perché il diritto a migrare va contemperato con quello di non emigrare".

Se nomi il titolare del Viminale non si fa, una foto scattata ieri alla cerimonia di chiusura dell'anno accademico della Scuola di perfezionamento per le forze di polizia lo ritrae mentre mentre stringe la mano sorridente al cardinale americano Raymond Leo Burke, in prima fila tra gli invitati all'evento.

Burke non è un porporato qualunque, ma è uno dei più assidui oppositori di Francesco. Insieme al cardinale Walter Brandmueller, ha firmato una dichiarazione pubblica, i cosiddetti 'dubia', contro l'accesso dei risposati alla comunione, per il dogma dell'indissolubilità matrimoniale, alla quale poi ha fatto seguito la "correzione filiale" del settembre scorso in cui si accusava Bergoglio di sette eresie.

Burke è da tempo uno dei cardinali di riferimento del leader della Lega. Se nell'ottobre del 2016 dalla sua pagina Facebook Salvini rilanciava un video del cardinale nel quale si parlava di islam come "minaccia" e in cui il porporato invitava a usare "intelligenza" nella questione dei migranti perché "dobbiamo sapere chi sono e quanti possiamo realisticamente accettare", nel febbraio 2017 alcuni giornali parlarono di un lungo incontro segreto tra i due. Notizia mai smentita. Erano i tempi in cui a Pontida giravano le t-shirt anti-Bergoglio con lo slogan 'Il mio Papa è Benedetto'.

Anche due giorni fa Salvini ha avuto modo di esprimere la sua tranquillità rispetto ad una possibile opposizione del Vaticano alla sua linea dura sui migranti. "Con la Chiesa - ha fatto sapere - ho personalmente buone e riservate relazioni". D'altra parte, nel febbraio scorso il futuro ministro in un comizio a Milano aveva giurato sul Vangelo con il rosario in mano. Gesto che non è passato inosservato: padre Antonio Spadaro, una delle persone più vicine a Papa Francesco, pur senza citare Salvini, definì "sfacciataggine" quella dei leader politici che "fanno comizi elettorali brandendo in mano Vangelo e rosario".

Infine il ministro dell'Interno, sempre mercoledì in Senato, aveva citato la parola di Gesù: "ama il prossimo tuo come te stesso", per dire che "il prossimo tuo" non solo solo "donne e bambini che fuggono dalla guerra", ma anche "i milioni di italiani che in silenzio hanno perso casa, lavoro e speranza".

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