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Politica

Gianfranco Ravasi: "I toni di Matteo Salvini? Tutti dobbiamo purificare il nostro modo di comunicare"

Pierpaolo Scavuzzo / AGF
Pierpaolo Scavuzzo / AGF 

"Penso che noi tutti dobbiamo avere una sorta di purificazione della nostra grammatica comunicativa". A dirlo è il presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, Gianfranco Ravasi, rispondendo a chi gli chiedeva un commento sui toni utilizzati da Matteo Salvini a proposito dei migranti.

"Uno dei problemi fondamentali di tutta la civiltà contemporanea - spiega il cardinale da Bologna a margine della cerimonia di conferimento della laurea ad honorem in Filologia, letteratura e tradizione classica - è proprio la necessità di una sorta di ecologia linguistica. La comunicazione informatica purtroppo ha fatto si che sulle bacheche informatiche le eco di certe parole diventassero persino aggressive".

Ravasi aggiunge: "Questa è la caratteristica di una società che vive nell'infosfera la quale nasconde tante volte anche i volti e fa si che le eco di alcune parole diventino poi alla fine esasperate".

E a proposito del suo tweet finito al centro della bufera nei giorni della mancata accoglienza della nave Aquarius, commenta: "Devo dire che non avrei mai immaginato che ci fosse un'eco così forte, anche contrastata, con una semplice citazione di quattro parole del Vangelo".

Il cardinale sottolinea però che questo significa, "e qui entriamo nell'orizzonte della classicità, che il grande codice della cultura occidentale, come è stata definita la Bibbia, è ancora oggi un elemento incisivo e decisivo nell'interno dell'opinione pubblica".

Il presidente della Cei Bassetti: "Salvare vite, ma l'Italia non resti sola". "Crediamo nella salvaguardia della vita umana: nel grembo materno, nelle officine, nei deserti e nei mari. I diritti e la dignità dei migranti, come quelli dei lavoratori e delle fasce più deboli della società, vanno tutelati e difesi. Sempre". Lo sottolinea il presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti, aggiungendo: "L'Italia, che davanti all'emergenza ha saputo scrivere pagine generose e solidali, non può essere lasciata sola ad affrontare eventi così complessi e drammatici".

"Non mi nascondo quanto sia complesso - sottolinea il card. Bassetti in un messaggio diffuso dalla Cei - il fenomeno migratorio: risposte prefabbricate e soluzioni semplicistiche hanno l'effetto di renderlo, inutilmente, ancora più incandescente. Crediamo nel diritto di ogni persona a non dover essere costretta ad abbandonare la propria terra e in tale prospettiva come Chiesa lavoriamo in spirito di giustizia, solidarietà e condivisione. Crediamo altresì che la società plurale verso la quale siamo incamminati ci impegni a far la nostra parte sul versante educativo e culturale, aiutando a superare paure, pregiudizi e diffidenze".

Occorre salvaguardare "sempre" la vita e la tutela dei diritti. Ma - rileva il presidente dei vescovi italiani - l'Italia "non può essere lasciata sola". "Proprio perché crediamo nell'Europa, non ci stanchiamo di alzare la voce perché questa sfida sia assunta con responsabilità da tutti".

"Assicuro - conclude l'arcivescovo di Perugia-Città della Pieve - che le comunità cristiane, forti della loro 'origine mediterranea', non mancheranno di offrire, accanto all'accoglienza, un contributo di pensiero in ordine all'elaborazione di una prospettiva di una pacifica convivenza nel Mediterraneo".

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