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Economia

"Pazienti, persistenti e prudenti". Mario Draghi mantiene saldo lo scudo Bce

Bloomberg via Getty Images
Bloomberg via Getty Images 

Per accompagnare la ripresa dell'inflazione in uno scenario economico caratterizzato da incertezze, "occorre che la politica monetaria nell'Eurozona rimanga paziente, persistente e prudente". Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, al forum delle banche centrali a Sintra, in Portogallo.

A pochi giorni dall'annuncio sul Quantitative easing, dimezzato da ottobre e azzerato dal 2019, Draghi torna a parlare della strategia monetaria di Eurotower, sottolineando che "la nostra recente decisione unanime assicura che il necessario sostegno da parte della politica monetaria resti al suo posto". Draghi ha spiegato che "questo sostegno ha vari elementi, inclusi gli acquisti netti di titoli fino a fine anno, lo stock ragguardevole di titoli acquistati e i reinvestimenti ad essi relativi, e la nostra forward guidance sui tassi d'interesse". La Bce "rimarrà paziente nel determinare la tempistica del primo rialzo dei tassi, e adotteremo un approccio graduale nel regolare la politica monetaria".

Sono inoltre tre le condizioni poste dalla Bce per l'uscita dal programma di acquisto titoli, pianificata per la fine di dicembre: "Dobbiamo vedere la convergenza dell'inflazione verso il nostro obiettivo di medio termine", "dobbiamo avere abbastanza fiducia che questa convergenza si vada a realizzare e il percorso dell'inflazione deve mostrare resilienza e autosostenersi senza ulteriori acquisti netti". Questo anche perché anche se "l'economia dell'area dell'euro continua su un sentiero di crescita e l'inflazione sta gradualmente tornando verso il nostro obiettivo" c'è una "incertezza che grava sulle prospettive economiche" e "i dati più recenti hanno creato dubbi sulla durata degli scenari di crescita". I rischi al ribasso per l'outlook "arrivano da tre fonti principali", ha spiegato il numero uno della banca centrale, citando "la minaccia di un aumento del protezionismo globale stimolato dall'imposizione di dazi su acciaio e alluminio da parte degli Stati Uniti", "la crescita dei prezzi del petrolio innescata dai rischi politici in Medio Oriente" e la possibilità di una persistenza della "accresciuta volatilità del mercato finanziario".

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