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Politica

L'affare Lanzalone fa scattare le consultazioni di Grillo nel giorno in cui escono le prime dichiarazioni di Parnasi

Getty Images
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Beppe Grillo a Roma non lo si vedeva da un po'. Non ci sono spettacoli in programma eppure è nella Capitale da mercoledì e si fermerà ancora. È come se fosse arrivato qui in soccorso del Movimento 5 Stelle schiacciato dalla Lega, e di chi, come Virginia Raggi e Alfonso Bonafede, in questi giorni è stato più esposto ai riflettori e non sempre è riuscito a districarsi bene sul palcoscenico politico-mediatico. È infatti con il sindaco di Roma e con il ministro della Giustizia che il garante si è consultato. Ma ha dato man forte anche a Roberto Fico che ha risposto all'esuberanza di Matteo Salvini sul tema dell'immigrazione. E infine , come chiusura del cerchio, ha incontrato il capo politico Luigi Di Maio così da metterlo in guardia nei confronti del Carroccio.

Il dato della giornata resta comunque uno. Proprio quando Luca Parnasi, il costruttore finito in carcere coinvolto nell'inchiesta sul nuovo stadio della Roma, ha terminato le undici ore di interrogatorio davanti ai pm, il garante pentastellato ha lasciato l'hotel Forum per andare a trovare il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede nel suo ufficio.

Una visita piuttosto inusuale e anche unica dal momento che Grillo non si è recato in altri dicasteri a guida grillina, come ipotizzato in un primo momento. Il nome di Bonafede del resto, insieme a quello dello stesso Grillo, è comparso nell'ordinanza dell'inchiesta stadio come colui che ha portato a Roma il consulente Luca Lanzalone, divenuto anche il presidente di Acea.

Tra l'altro il costruttore romano avrebbe ammesso di "aver coltivato" il rapporto con Lanzalone in quanto figura importante in seno all'amministrazione capitolina e molto ascoltato dagli M5S. Contenuti che nel mondo pentastellato hanno peso. Un peso da dover ridimensionare e a farlo ci ha tentato Grillo andando al ministero della Giustizia dove - secondo quanto viene raccontato - ha scherzato con i dipendenti prendendosi gioco del responsabile della Giustizia: "È bravo? - ha chiesto con un sorriso - sennò ci penso io...".

Nella mezz'ora condivisa insieme a via Arenula, Bonafede ha raccontato a Grillo il primo mese al governo, soffermandosi sulle prima 'pratiche' da ministro. Ma non è escluso che i due abbiano parlato anche del tema più importante, ovvero dell'inchiesta che ha coinvolto Lanzalone, legale di Grillo a cui il garante si è rivolto per scrivere lo statuto del Movimento.

Tutte le mosse compiute da Grillo portano allo stesso schema: spegnere il fuoco che si è acceso con l'inchiesta sullo stadio e tranquillizzare che vive con un po' di insofferenza il dilagare di Salvini soprattutto sulla questione immigrazione. Per questo ha pranzato con Virginia Raggi, nell'occhio del ciclone per la vicenda stadio, e con il presidente Fico che più volte ha stoppato il segretario leghista sia sul censimento dei rom sia sui soccorsi in mare.

Grillo ha anche postato una foto che mostra tutta l'armonia con scritto: "I miei ragazzi". Fico la rilancia: "Pausa pranzo speciale". Il sindaco a favore di telecamere osserva: "La fiducia in me non è mai mancata. Sono venuta a trovare degli amici". La missione romana del garante consiste proprio in questo. Consegnare un'immagine di serenità proprio quando gli M5s scossi dall'inchiesta sullo stadio iniziano a soffrire la presenza debordante della Lega al governo.

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