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Politica

Ricomincio da quattro. M5s-Lega lavorano al ritorno al passato sui vaccini

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L'obbligo delle vaccinazioni resta, ma solo per ora. Perché invece "molto presto", come annunciato dal ministro Giulia Grillo, ci sarà un cambio di rotta. Si potrebbe tornare al passato a prima del Decreto Lorenzin che ha inserito l'obbligo di dieci vaccini e non più di quattro. L'attuale titolare del dicastero ha annunciato che già la settimana prossima in Parlamento sarà presentato un progetto di legge, a cui si sta lavorando.

Grillo auspica un dibattito parlamentare approfondito e non vuole dire se sia a favore dell'obbligo per alcuni vaccini tra i dieci che oggi devono essere fatti per andare a scuola: "Deciderà il Parlamento". Ciò che è certo è che il governo ha l'intenzione di "alleggerire il decreto Lorenzin e creare forme di obbligatorietà flessibili che si adattino alle reali esigenze, sia della popolazione sia dello scorrere del tempo, visto che le coperture vaccinale cambiano".

Si guarda come testo di partenza quello di Paola Taverna – raccontano fonti parlamentari - presentato nella scorsa legislatura. Proposta che prevedeva l'obbligo per soli quattro vaccini. Sugli altri non sarà esercita una coercizione, ma solo una raccomandazione". Ovvero "non significa libertà totale di scelta, ma accompagnare i genitori a vaccinare i figli eliminando tutti gli ostacoli". Questo era il cavallo di battaglia. Adesso, viene precisato, gli studi sono in corso ma potrebbero portare in questa direzione. Senza dubbio a una diminuzione dei vaccini obbligatori.

La Lega intanto ha presentato ha presentato una sua proposta al Senato che prevede di eliminare l'obbligo per un soggetto immunizzato di assumere un vaccino per cui ha già l'antigene, "solo perché il Servizio sanitario nazionale non ha disponibilità del vaccino monodose". Ponendo anche fine al divieto di ingresso negli asili per i bambini che non sono in regola con le vaccinazioni.

Secondo i senatori del Carroccio, il cittadino già immunizzato "non può essere costretto a subire delle vaccinazioni solo per carenza di vaccini monodose da parte del Ssn", che ha anzi "l'obbligo di tutelare la salute dei cittadini fornendo le giuste formulazioni vaccinali".

L'altro punto fondamentale della legge Lorenzin da modificare è quello relativo alla decadenza dell'iscrizione per chi non sia in regola con gli adempimenti vaccinali previsti dalla normativa. Il ddl, infatti, abroga la disposizione per cui si impedisce ai bambini da 0 a 6 anni l'ingresso a scuola se non in regola. Questo perché per i ragazzi da 6 a 16 anni - si legge nella relazione illustrativa - la mancata presentazione della documentazione nei termini previsti "non determina la decadenza dall'iscrizione né impedisce la partecipazione agli esami". Dunque, si legge, il provvedimento interdittivo che impedisce l'accesso negli asili per chi non è in regola "è ingiustificato e irrazionale". E, dunque, da abrogare.

Infine il ddl della Lega mira anche all'abolizione dell'obbligatorietà della presentazione della documentazione vaccinale (e delle conseguenti multe fino a 500 euro per l'inottemperanza) quale "requisito di accesso" negli asili. Anche in questo caso il provvedimento interdittivo si considera "ingiustificato e irrazionale", soprattutto in relazione all'eventuale inosservanza per ragazzi più grandi, dove è prevista solo una sanzione amministrativa e non l'esclusione dall'accesso nelle aule.

Con M5s si lavorerà insieme, ma l'aria che tira è questa. Quella del superamento del Decreto Lorenzin, che comunque difficilmente avverrà prima dell'inizio della scuola, dove quindi non potranno entrare coloro che non sono vaccinati, a meno che i genitori non presentino una autocertificazione falsa con tutti i rischi che questo illecito porta con sé.

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