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Politica

Stelle e strisce gialloverdi. Parata di ministri (e non solo) alla festa dell'ambasciatore Usa

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Roma. Villa Taverna. Non c'è Beppe Grillo che improvvisa un comizio, nel giorno dell'anniversario dell'Indipendenza americana, come quattro anni fa quando il Movimento 5 Stelle era all'opposizione. Ora è tutto cambiato. Arriva invece Luigi Di Maio, che entra nella residenza dell'ambasciatore in versione istituzionale scortato dallo staff. Tra un selfie e l'altro va dicendo: "Ci occuperemo anche di questo". Perché sono tanti i rappresentanti di associazioni e di categoria che si avvicinano al neo ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico per chiedere un incontro. Biglietti da visita e strette di mano. Il capo grillino, in abito scuro e cravatta rossa, non scontenta nessuno ed è cordiale con tutti. Poco prima di lui ecco Matteo Salvini. A differenza dell'altro vicepremier non resta in silenzio stampa. Anzi, approfitta del palcoscenico per giocare d'azzardo: "Mi piacerebbe molto organizzare un incontro Usa-Russia in Italia".

La scena nella villa immersa nel verde tra musica e fuochi d'artificio, hamburger (graditissimi dal vice premier leghista) e pop corn, è anche per loro. Per il nuovo governo giallo-verde che arriva a passo di carica.

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Lo stato maggiore dei pentastellati è al gran completo. Una vera e propria batteria di ministri, sottosegretari e parlamentari, molti dei quali quasi a disagio. Non conoscono questa dimensione e sono sconosciuti ai più. "Per me è la prima volta", dice la maggior parte guardandosi attorno con stupore. Sta di fatto che un dato c'è: è il giorno del debutto del governo giallo-verde in questo mondo che adesso è rappresentato dalla presidenza Trump con il quale i rapporti dell'esecutivo non partono male ma sono ancora da sviluppare.

Non manca quasi nessuno all'appello. C'è il sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti, lo conoscono tutti ma lui resta defilato. Ma soprattutto ad essere arrivati in massa sono i grillini. Manlio Di Stefano, il sottosegretario agli Esteri, con la moglie in vestito rosso. Le due donne, una viceministro all'Economia Laura Castelli, l'altra sottosegretario Carlo Ruocco. Il tesoriere del Movimento 5 Stelle, Sergio Battelli, con un vestito bordeaux e camicia nera: "Sto bene? Io mi differenzio sempre", chiede scherzando ai colleghi immersi in questa novità governativa. La debuttante Iolanda Destasio, la deputata campana alla sua prima legislatura ma già vicina ai vertici, non può mancare in questa occasione. Così come c'è la ministra della Salute Giulia Grillo reduce dalla conferenza stampa sui vaccini.

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Il nuovo esecutivo si mischia al vecchio. Tra il cordone passa l'ex premier Paolo Gentiloni con la moglie, ma sul prato ci sono anche tanti Pd, come il capogruppo alla Camera Ettore Rosato. E qualche azzurro come il senatore Maurizio Gasparri.

La scena però è per i nuovi, Di Maio e Salvini primi fra tutti. Poi si intravedono altri ministri leghisti come Fontana, Centinaio o Bongiorno. Arrivano anche Barbara Saltamartini e Claudio Borghi.

Davvero tanti sono i grillini a stelle e strisce. Il sottosegretario Angelo Tofalo e il capogruppo Francesco D'Uva, o il sottosegretario Carlo Sibilia. E certamente spiccano i ministri della Difesa Elisabetta Trenta e il viceministro degli Esteri Emanuela Del Re. Il rosso e il blu della bandiera americana lascia spazio a due colori nuovi: il giallo e il verde.

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