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Politica

Nella rosa M5S per la Rai la giornalista Tg1 che Casalino attaccava: "Fa servizietti". E l'ex dirigente licenziato in tronco da Viale Mazzini

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C'è chi, come Claudia Mazzola, è stata attaccata per i suoi "servizietti" contro il M5S. E chi invece dalla Rai è stato licenziato in tronco con l'accusa di aver diffuso all'esterno informazioni riservate interne all'azienda del servizio pubblico, come Paolo Favale, ex numero 3 dell'ufficio legale di Viale Mazzini. In tutto sono cinque i nomi dei possibili candidati del Movimento 5 Stelle al cda Rai, che saranno votati martedì sulla piattaforma Rousseau.

Tra questi, due fanno più notizia di altri. Mazzola, infatti, è già stata oggetto d'attenzione del Movimento 5 Stelle, in passato: nata a Perugia il 28 agosto 1971, giornalista in forza alla redazione politica del Tg1 dal 2012, ha lavorato precedentemente per i settimanali di Rai Parlamento e per il programma Telecamere. Ha seguito, tra l'altro, le iniziative del Parlamento europeo e della Commissione per i diritti umani del Senato con reportage da Ungheria, Turchia e Sudan. Nell'estate del 2014 fu duramente attaccata dal blog di Beppe Grillo con un post firmato da Rocco Casalino, attualmente portavoce del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e all'epoca a capo della comunicazione del gruppo M5S al Senato. Due giorni dopo alcuni parlamentari grillini chiesero le dimissioni della giornalista del Tg1. La ragione? "Siamo stanchi di assistere all'ennesimo servizio fazioso del tg1", scriveva Rocco Casalino sul blog di Grillo. "Ieri sera a fare disinformazione è stata la giornalista Claudia Mazzola: nel suo servizio dedica 15 secondi al videomessaggio di Beppe Grillo, riportando solo le parole rivolte a Renzi e oscurando completamente la parte importante del videomessaggio, quella in cui Grillo parla della crisi economica e dello stato drammatico del nostro Paese, temi evidentemente scomodi per la propaganda del governo e che è meglio tenere nascosti agli italiani. Il resto del servizio, invece, ruota tutto su una meschina bugia costruita ad arte per infangare il MoVimento 5 Stelle sostenendo che Di Battista sia a favore dei terroristi. E per rafforzare la menzogna, si dà largo spazio alle dichiarazioni altrettanto false e bugiarde dei vari politici di turno. La vera vergogna è una tv pubblica che non è più in grado di raccontare la realtà, ma che sa solo deformarla e fare disinformazione".

Il post, che prendeva di mira il "servizietto" della Mazzola, riportava le polemiche politiche nei confronti ella posizione dell'ex deputato Di Battista sull'uccisione da parte dell'Isis del giornalista americano Foley.

L'altro nome "noto" della rosa dei cinque proposta dal M5S alla base è quello di Paolo Favale: nato a Roma il 22 dicembre 1958, è un avvocato con esperienza decennale nella direzione Affari Legali della Rai, dove ha lavorato fino al 2014. In particolare negli ultimi anni è stato responsabile della struttura Societario e Legislativo. Ha esperienza anche in studi legali attivi nel settore telecomunicazioni. È considerato uno dei massimi esperti nel suo campo, ma la sua competenza non gli ha evitato il licenziamento in tronco in epoca Gubitosi per aver violato, secondo i vertici di Viale Mazzini, gli obblighi di riservatezza redigendo un documento relativo all'applicazione all'ufficio legale della RAI della nuova legge professionale n. 247\12 e del Regolamento degli uffici legali di enti pubblici, utilizzando notizie riservate e diffondendo, o contribuendo a diffondere, tale documento, alla stampa.

Solo pochi giorni fa è stata pubblicata la sentenza emanata a maggio dalla Corte di Cassazione che ha accolto il ricorso presentato da Favale contro il suo licenziamento e riconoscendo nell'operato dell'ex dirigente agli affari legali della Rai il carattere sindacale.

C'è poi Paolo Cellini che ha lavorato in Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Israele in multinazionali americane come Microsoft e Disney e in Italia come ad e dg e componente del cda di aziende pubbliche e private nei settori media/high tech e retail. Oggi insegna Economia digitale alla Luiss e ha al suo attivo diverse pubblicazioni e libri sulla materia. Beatrice Coletti, invece, è nata a Milano il 25 gennaio 1969, ha al suo attivo ruoli da ad e direttore di canali tv e 26 anni di esperienza in diversi comparti del settore. E' stata tra l'altro capo delle produzioni del Gruppo Fox e si è occupata delle startup dei canali italiani e della creazione dei canali Fox Crime e Fox Life; dirigente di TI Media come responsabile delle produzioni News e Sport di La7 Televisioni. Guida le produzioni di Fremantle Media Italia ed è consulente di Sky.

Infine c'è Enrico Ventrice, nato a Roma il 14 settembre 1974, è documentarista e produttore televisivo. Negli ultimi 12 anni, fino a marzo 2018, ha lavorato per l'azienda americana Global Vision Group Newsnet, che si occupa di news e produzioni televisive. Dal gennaio 2015 allo scorso marzo si è occupato della gestione del personale tecnico e dell'organizzazione della produzione per la sede Rai di New York, seguendo tra l'altro le presidenziali Usa del 2016.

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