Scegli di capire.

Gedi Smile Abbonati
Inserti
Ancora su HuffPost
Guest
Tutte le sezioni

GEDI Digital S.r.l. - Via Ernesto Lugaro 15, 10126 Torino - Partita IVA 06979891006

Politica

Luca Zaia guida la rivolta veneta al Decreto Dignità

Manuel Silvestri / Reuters
Manuel Silvestri / Reuters 

C'è una Lega che ribolle davanti al Decreto Dignità. Parte dal Veneto la ribellione, con gli imprenditori sul piede di guerra e il governatore leghista, Luca Zaia, che chiarisce: "Non può restare così com'è uscito dal Cdm, deve cambiare". In un'intervista al Messaggero, Zaia mette in chiaro quali siano le esigenze della sua Regione e del tessuto imprenditoriale locale, che teme un impatto pesantissimo. "I 5 Stelle sono i materiali artefici di questa partita. La palla adesso passa a loro".

"Il Decreto Dignità va modificato, ma non lo dico solo io. Lo dicono anche i parlamentari della Lega che stanno lavorando su questo provvedimento in commissione". [...] "Se fosse uncaso isolato, qualcuno la potrebbe buttare in politica. Siccome l'impresa del Veneto, a 360 gradi, quindi non solo gli industriali, ha perplessità e istanze sul Decreto Dignità, penso che questo non sia irrilevante. Il Veneto ha 600 mila imprese e 150 miliardi di Pil".

Per Zaia che le imprese facciano sentire la loro voce è "un diritto". L'auspicio del Governo è che la Lega riesca a farsi sentire con i 5 Stelle e soprattutto con il promotore del decreto, Luigi Di Maio, che apre a modifiche, non a stravolgimenti del testo. Zaia chiarisce, l'effetto del provvedimento è molto negativo per le imprese

"Se il Decreto Dignità viene approvato così come è stato presentato rischia di avere un impatto pesante. Se esce intonso dal Parlamento, vuol dire che nessuna istanza è stata recepita. Lungi da me fare l'avvocato d'ufficio, sarebbe stucchevole, ma dall'altro lato immagino che tutto questo lavoro rientri in un progetto organico che prevederà la Flat Tax e altre partite. Deve esserci un mosaico, non una sola tessera del mosaico". [...] "Il Decreto solleva il problema, irrisolto, della precarietà: è un tema dei nostri tempi. Un punto di equilibrio andrà trovato. Certo che molti imprenditori mi dicono che se si chiarisse una volta per tutte cosa è una 'giusta causa' per il licenziamento, contratti a tempo determinato probabilmente non servirebbero più".

Il Foglio dà voce al presidente di Confindustria del Veneto, Matteo Zoppas.

"Siamo preoccupati, perché notiamo un approccio generale che tende a colpire pesantemente le imprese industriali, per cui l'occupazione non viene considerata come una conseguenza derivante dalla agevolazione del fare impresa ma anzi, quest'ultima viene costretta dicendo di risolvere il problema del precariato allo scopo di ottenere consenso".

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, nega che ci sia un problema Veneto. Lo fa in un'intervista al Corriere Veneto in cui prova a rasserenare gli animi, spiegando che i cittadini sono dalla parte del Governo:

"Intanto sul decreto Dignità registriamo il plauso di molte realtà importanti come Ascom Confcommercio di Padova, l'Alleanze delle Cooperative o la stessa Coldiretti, oltre al consenso della stragrande maggioranza dei cittadini. E alle parti sociali ricordiamo che il provvedimento è ancora in corso di approvazione, quindi chiediamo di giudicare i fatti".

I commenti dei lettori
Suggerisci una correzione