Scegli di capire.

Gedi Smile Abbonati
Inserti
Ancora su HuffPost
Guest
Tutte le sezioni

GEDI Digital S.r.l. - Via Ernesto Lugaro 15, 10126 Torino - Partita IVA 06979891006

Politica

Tav come lo stadio della Roma. Gli M5s pensano a una riduzione delle cubature, a cominciare dalla mega stazione internazionale di Val di Susa

ANSA
ANSA 

Lo si potrebbe chiamare "metodo Raggi". Nel massimo riserbo e senza scoprire le carte alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle stanno ragionando su come far proseguire i lavori della Tav ma nello stesso tempo far digerire la decisione al proprio elettorato malgrado le storiche battaglie grilline contro le grandi opere. In sostanza, nelle stanze del ministero dei Trasporti con il coinvolgimento di altri esponenti pentastellati che da sempre hanno seguito questo tema, si sarebbe giunti alla conclusione che la via da intraprendere è quella di tentare una riduzione delle cubature. Esattamente come è stato fatto per lo stadio della Roma quando il sindaco arrivato in Campidoglio non ha potuto dire "no" al progetto.

In audizione davanti alla commissione Lavori pubblici del Senato, il ministro Danilo Toninelli parla di uno studio sui costi e sui benefici attualmente in corso. Studio - legato a incontri informati con i responsabili tecnici della Telt, la società incaricata di costruire e gestire la nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità Torino-Lione - che starebbe portando, almeno sul fronte M5s, all'idea di rivedere il progetto studiando una riduzione della stazione internazionale di Val di Susa.

Stazione, progettata dall'architetto giapponese Kengo Kuma, che secondo il piano attuale si estende su dieci ettari, sarà sviluppata in modo verticale e si articolerà su tre livelli con un'ampia vista su tutta la valle. Il costo complessivo è di 48,5 milioni di euro. Nella girandola di incontri informali che Toninelli, ma anche il viceministro dell'Economia Laura Castelli, stanno facendo con i responsabili tecnici per capire bene le carte, quindi i costi e benefici dell'opera, si starebbe parlando anche di questo.

Ecco perché il ministro Toninelli davanti alla commissione Lavori pubblici del Senato spiega che "non vi è alcuna ragione per la quale l'Italia non ridiscuta integralmente il progetto" della Tav Torino-Lione, pur "all'esito di una nuova valutazione complessiva di costi e benefici". In realtà, più che ridiscutere integralmente il progetto, concetto che i 5Stelle ribadiscono a uso e consumo della loro base, si sta ragionando su una riduzione dell'opera.

Di certo, il ministro Toninelli non può tirarsi indietro o annullare l'opera. Farlo significherebbe far saltare con la Tav anche il governo poiché gli alleati leghisti fanno dell'Alta velocità un loro cavallo di battaglia. Per ora il ministro rinvia, nell'attesa di prendere una decisione: "Quello che è stato annunciato e che verrà portato avanti operativamente già' nelle prossime settimane, è del tutto analogo a quanto portato avanti dal Governo francese all'esito delle elezioni del 2017, avviando un piano di revisione delle infrastrutture sulla base della situazione di contesto e in particolare in relazione alla valutazione eminentemente politica del nuovo Governo dello stato delle finanze pubbliche", spiega il ministro, precisando che i timori paventati riguardo ai possibili effetti negativi che potrebbero derivare dall'analisi costi-benefici "non hanno alcun fondamento, in quanto l'analisi sarà condotta nell'ambito della situazione di contesto e del quadro normativo vigente". Il metodo che prevede la riduzione delle cubature è stato individuato. Quanto sia realizzabile è ancora tutto da dimostrare.

I commenti dei lettori
Suggerisci una correzione