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Politica

Salvini non molla Foa ma fioccano i pareri giuridici contro la sua permanenza ai vertici della Rai

Maria Laura Antonelli / AGF
Maria Laura Antonelli / AGF 

Matteo Salvini tiene il punto su Marcello Foa. A sette giorni dal voto della commissione Vigilanza Rai che non ha ratificato la nomina del giornalista alla presidenza di Viale Mazzini, il vicepremier e leader della Lega non intende sostituirlo, né sta pensando ad altre mosse. Questo trapela in serata da ambienti vicini al ministro dell'Interno a dispetto dei pareri legali e giuridici che fioccano e vanno tutti in una direzione: contro la permanenza di Foa ai vertici della radio televisione italiana.

L'ultimo è quello a disposizione di Fnsi, Usigrai e Odg che oggi ne hanno inviato una copia all'amministratore delegato Rai, al Cda, ai presidenti delle Camere e all'ufficio di presidenza della commissione di Vigilanza Rai: "Il CdA della Rai - affermano in una nota congiunta- non può operare senza un Presidente la cui nomina sia efficace per effetto del parere favorevole della Commissione di Vigilanza". Eppure il Cda è convocato per mercoledì pomeriggio. All'ordine del giorno non ci sono le nomine dei direttori ma la proroga degli highlights delle partite di calcio e l'approvazione dei contratti della nuova stagione della soap opera "Un posto al sole" ma per la consigliera Rita Borioni, quota Pd, il problema resta: "In mancanza di un presidente confermato il Cda non è nel pieno dei poteri. Non va preso sottogamba il tema che anche decisioni come quelle che dobbiamo prendere mercoledì potrebbero essere esposte a ricorsi. Resto dell'opinione che dovremmo riunirci per esprimere un nuovo presidente, è una necessità assoluta, la legge ce lo impone".

Eppure non sembra questa l'intenzione del governo. Oggi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, Lega, ha spiegato che Foa presiederà il Cda perché è "il consigliere anziano e fino a quando non ci sarà un presidente si andrà avanti così. Io spero sempre nel pentimento di Berlusconi". Ma la posizione di Forza Italia, espressa nei comunicati sostanzialmente identici dei membri della Vigilanza Andrea Ruggeri, Patrizia Marrocco e Alessandra Gallone, non è cambiata. "Non ci sono tempi supplementari o una gara di ritorno, non ci pentiremo mai per aver rispettato le leggi e le procedure", sono le parole di Marrocco.

Ma se il governo è immobile, a muoversi oggi son state le istituzioni. Il pesante pressing del Pd sui presidenti delle Camere e sul presidente della Vigilanza ha raccolto i primi frutti. Elisabetta Casellati e Roberto Fico hanno ricevuto i capigruppo dem al Senato. Un incontro lungo, durato un'ora circa, dal quale Andrea Marcucci e Graziano Delrio escono soddisfatti. "Gli abbiamo chiesto di intervenire a difesa del Parlamento e delle nostre prerogative", ha detto Marcucci. Mentre Delrio ha insistito perché venga individuato un nuovo presidente. Non una parola trapela dalla seconda e terza carica dello Stato se non un ascolto attento sulla vicenda. Dopo una settimana dal voto che ha affossato Foa, inoltre, si è mosso anche il presidente della Vigilanza Alberto Barachini (Fi) convocando per domani mattina alle 8.30 un ufficio di presidenza. Si farà il punto sulla situazione e sulla disponibilità del ministro dell'Economia, Giovanni Tria, azionista di maggioranza, ad essere ascoltato come chiesto dall'opposizione. Per Michele Anzaldi (Pd), che da subito aveva chiesto una riconvocazione della Commissione, si tratta comunque di una mossa tardiva: "Le Camere stanno per chiudere l'attività per la pausa estiva, ammesso che il Cda esprima un nuovo presidente, chi tornerebbe a Roma a ratificarlo?". M5s vorrebbe una rapida soluzione della vicenda tanto che qualcuno si spinge a ipotizzare una convocazione di Vigilanza e Cda subito dopo ferragosto. "Se dobbiamo prendere un aereo e venire a votare un nuovo presidente in piena estate, verremo...", dice il senatore di Fi Maurizio Gasparri.

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