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Cronaca

Nessuna responsabilità

ANSA
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Cento metri e un sottopassaggio, ma la distanza in realtà è enorme. Pochi passi separano la prefettura di Genova, dove è riunito il Consiglio dei ministri, dall'hotel scelto dai vertici di Autostrade per annunciare gli interventi che la società intende avviare, dal sostegno alle famiglie alla ricostruzione del ponte in acciaio per una spesa complessiva di mezzo miliardo. "Elemosine", li definisce Luigi Di Maio. "Il minimo sindacale", per Matteo Salvini che alla società proprio ieri aveva chiesto di pagare tutto.

Dunque lo scontro tra il governo e la società che ha le concessioni, quindi la responsabilità di gestire la rete autostrade, rimane acceso con tutta la sua forza nel giorno dei funerali di Stato delle vittime del ponte Morandi nel cui crollo hanno perso la vita 43 persone. "Nessun baratto, andiamo avanti con la revoca", scrive su Facebook il vicepremier grillino un attimo dopo che l'amministratore delegato Giovanni Castellucci ha finito di parlare.

La conferenza stampa arriva quattro giorni dopo il crollo. I volti dell'ad e del presidente Fabio Cerchiai sono tirati, ogni parola viene pesata. Soprattutto quando gli viene chiesto se vogliono chiedere scusa ai parenti delle vittime e alla città. "Ci scusiamo profondamente per essere stati percepiti lontani. Perché è stata percepita una distanza da Genova che in realtà non c'era. Abbiamo lavorato con un umiltà dal primo momento, ma non lo abbiamo saputo comunicare", dice Castellucci. Ma queste non sono scuse di chi si prende la responsabilità di quanto è successo. Tutt'altro, come spiega lo stesso Ad che invoca la giustizia e l'attesa dei suoi tempi, al contrario di quanto detto dal premier Conte per il quale non si può aspettare ed è per questo che il governo ha dato l'avvio alla revoca delle concessioni.

"Le scuse? È un dato di fatto che siamo proprietari dell'infrastruttura ma - sottolinea più volte Castellucci - bisogna dare tempo alla magistratura in modo che la verità venga accertata velocemente, è quello che vogliamo. E noi ci fidiamo dei magistrati". E poi ancora: "Il viadotto Morandi, fu costruito negli anni 60 non da noi, ma da un altro ente. Bisognerà vedere come è stato costruito e altri elementi per potere definire le responsabilità di un evento che deve essere ancora indagato a fondo". In sostanza niente scuse a parte quelle comunicative.

Quindi Autostrade prova a sopperire alla mancanza di solidarietà emersa nei giorni dopo il crollo. "Provo dolore, come nonno e come padre", è l'incipit del presidente: "Dobbiamo fare, vogliamo fare e faremo quanto è nelle nostre possibilità per alleviare le sofferenze dei parenti e della città di Genova". Aggiunge Castellucci: "Abbiamo uno strazio che portiamo nel cuore e che resta". E poi passa all'annuncio degli interventi che la società ha intenzione di prendere nell'immediato: "Abbiamo stanziato un fondo per i familiari delle vittime che verrebbe gestito dal Comune. Abbiamo in programma di demolire il ponte in tre mesi e di ricostruirlo in acciaio in otto mesi". A chi gli ha chiesto l'entità dell'intervento ha risposto: "È arido parlare di numeri, ma la cifra si aggira intorno a mezzo miliardo".

A chi, invece, gli fa notare le intenzioni del governo - che aveva annunciato l'avvio dell'iter della revoca della concessione ad Autostrade del tratto - risponde: "Non voglio parlare di rapporti con il governo. Siamo intenzionati a fare il ponte, dovremo chiedere un'autorizzazione come tutti". La società indennizzerà anche le persone costrette a lasciare le case per consentire i lavori per questa nuova opera: "C'è l'ipotesi di liberalizzare i pedaggi nel nodo di Genova da Bolzaneto a Voltri a Genova Ovest da lunedì".

In serata anche la famiglia Benetton diffonde un comunicato: "In questo giorno di lutto, il nostro pensiero è rivolto a ogni persona che abbia conosciuto e amato coloro che oggi non ci sono più in seguito alla tragedia di Genova". Un altro tassello fissato dalla società per correggere l'assenza, il vuoto, subito dopo il disastro, ma per adesso non si fa carico di responsabilità e il governo che ha stanziato altri 28 milioni, dopo i primi cinque, va avanti a muso duro contro Autostrade sulla strada della revoca.

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