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Politica

Migliaia nella piazza anti-sovranista di Milano contro Salvini/Orban, per una "nuova Resistenza"

Milano in piazza contro Salvini-Orban: la banda degli ottoni intona Bella ciao

"Da qui è partita la Resistenza e da qui si può costruire una nuova Resistenza". A dare il senso della manifestazione di Milano "Europa senza muri" che ha detto chiaro e tondo il suo "no" al sovranismo di Salvini e Orbán è il presidente delle Acli Roberto Rossini che parla dal palco di una Piazza San Babila gremita di gente. Quindicimila persone secondo gli organizzatori, certo non poche in una città d'agosto ancora semi deserta. Tremila secondo la Questura, secondo il tradizionale balletto di cifre. Tutti comunque assiepati all'ombra delle bandiere dei Sentinelli, della Cgil, di Action Aid, della Comunità di Sant'Egidio. Ci sono ragazzi che indossano la bandiera europea, ci sono anche i simboli dei partiti (Partito Democratico, Rifondazione, Liberi e Uguali), ma la politica non sale sul palco, restando volutamente sotto traccia.

ANSA
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Milano, il primo vero banco di prova di un'opposizione di piazza contro il governo, c'è. I primi a sfilare sono i ragazzi dei centri sociali che intorno alle 16.30 si riuniscono sotto il consolato ungherese e al grido "siamo tutti antirazzisti e clandestini" e "nessuno è illegale" imbrattano qualche muro. Quando alle 17 arrivano in una piazza blindata (gli accessi alla Prefettura dove si svolge l'incontro tra Salvini e Orbán sono bloccati dalle camionette della polizia) sul palco stanno già parlando gli organizzatori. Il primo applauso va alla squadra di rifugiati St. Ambroeus che lì a pochi metri ha inscenato un allenamento simbolico, con tanto di pallone da calcio e porta. Laye, uno dei giocatori, dice la sua con il tono pacato di chi non vuole strumentalizzazioni: "Giochiamo contro il razzismo, Salvini è un ministro e in quanto tale va rispettato ma la sua politica non mi trova d'accordo". Dietro di lui ci sono tantissimi richiedenti asilo che indossano una maglietta gialla con la scritta "Love, Trumps, Hate": distribuiscono volantini per spiegare che "asilo politico e accoglienza sono diritti inviolabili di ogni persona" e ballano a suon di tromba insieme ai ragazzi dei collettivi studenteschi. Pochi metri più in là due ragazzi indossano la bandiera europea.

Manifestazione contro Orban-Salvini, in piazza si gioca a pallone: "Il calcio è linguaggio universale"

Teresa, una migrante dai lunghi capelli neri intrecciati racconta il suo amore per l'Italia: "Questo Paese mi ha dato la possibilità di costruirmi un futuro migliore". Ad attaccare a distanza ravvicinata la coppia sovranista inizia Luca Paladini, dei Sentinelli di Milano, che elenca tutti "i diritti violati da Orban", dai richiedenti asilo alla comunità omosessuale. Sotto di lui la politica ascolta: esponenti locali e nazionali del Pd (Emanuele Fiano, Lia Quartapelle) e della sinistra che - almeno oggi - si sente unita nel nome di "Un'Europa senza muri". L'unico esponente politico a parlare dal palco durante la manifestazione è l'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino, che dopo aver letto alcuni messaggi delle Ong, si rivolge a quanto sta accadendo in prefettura: "A Salvini diciamo che non ci faremo portare da lui nel medioevo, lui che usa l'immigrazione come arma di distrazione di massa per non parlare dei temi veri come il lavoro".

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La standing ovation arriva quando a scaldare la folla è un rappresentante della comunità senegalese: "Quello di Salvini e Orbán è un vero e proprio attacco ai diritti dell'uomo mentre noi vogliamo un'Italia dove nessuno sia più perseguitato per il colore della pelle". Applausi anche per Riccardo Gatti, il comandante della nave di Open Arms bloccata a Pozzallo: "Nessuno dice più quanta gente stia morendo in mare, vogliono distruggere l'umanità, e vista questa questa piazza credo che non ce la faranno".

C'è il sindaco di Ventimiglia, città simbolo dell'immigrazione in Europa, e c'è Laura Boldrini. Stringe mani e parla tra la gente a diversi metri dal palco: "Oggi è importante essere qui per dire che non ci stiamo e non crediamo che la soluzione sia il sovranismo" che vuole "distruggere l'Europa". Un'Europa che andrà a elezioni nel 2019, occasione in cui la sinistra dovrá farsi trovare pronta: "Costruiamo una lista senza simboli con figure della società civile" che riuniscano tutte le istanze "progressiste" è l'appello dell'ex presidente della Camera. Che a fine manifestazione salirà dal palco per gridare "contro l'odio, no pasaran". A pomeriggio inoltrato parla Daniela Pistillo di "Insieme senza muri", l'associazione che ha lanciato il presidio, e dice: "Questa è la Milano che ci piace, quella della Resistenza". Poi parte "Bella ciao" e tutta la piazza sfuma nei viali limitrofi. In corso Venezia, a pochi metri da Viktor Orbán che incensa Salvini come un eroe, tutti ballano, cantano e intonano cori contro la Lega. In fondo al corteo compare un cartello: "Salvini ministro dell'inferno".

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