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Politica

Luigi Di Maio: "I Benetton pubblichino i nomi di politici e giornali che hanno finanziato"

Simona Granati - Corbis via Getty Images
Simona Granati - Corbis via Getty Images 

"Fuori i prenditori dallo Stato" ha scritto il vice premier Luigi Di Maio sul Blog delle Stelle. Nel post torna parlare degli intrecci tra i concessionari dello Stato e quella che definisce "mala politica dei vecchi partiti". "Chi stava al governo li ha sempre protetti", scrive ancora Di Maio citando una frase dell'ex segretario del Pd Matteo Renzi. "I privilegi dei prenditori vengono pubblicati e saranno eliminati", affermam chiedendo per trasparenza. Si rivolge poi direttamente ai Benetton, ai quali chiede "di pubblicare i nomi di tutti i politici e tutti i giornali finanziati nel corso di questi anni".

"L'imprenditore a rischio zero è un'invenzione tutta italiana - scrive ancora Di Maio sul blog di M5s - di solito è amico di quelli che furono i partiti di governo, non disdegna di assumere nelle sue aziende uomini di partito (trombati o meno), finanzia lautamente in maniera opaca o meno i partiti e i giornali a loro collegati infatti il suo nome non compare quasi mai nella carta stampata. Chiamiamolo col suo nome: PRENDITORE. I prenditori hanno preso possesso delle infrastrutture italiane, pagate dai nostri nonni e dai nostri padri, e grazie a politici compiacenti le hanno trasformate in macchinette mangiasoldi dei cittadini".

Di Maio attacca quindi la politica. "I prenditori delle autostrade per un decennio ci hanno fatto pagare i pedaggi molto più di quanto avremmo dovuto con il benestare della mala politica dei vecchi partiti - afferma - hanno fatto molto meno manutenzione di quanto avrebbero dovuto. In cambio hanno preso miliardi che fino al 2012 hanno dichiarato in una holding con sede in Lussemburgo. E la cosa più grave è che chi stava al governo li ha sempre protetti, addirittura fino all'anno scorso con il governo di Renzi che ha dichiarato solo dieci giorni fa: "Quando e perché è stata prorogata la concessione? Nel 2017, seguendo le regole europee, dopo un confronto col commissario UE Vestager (altro che leggina approvata di notte, è una procedura europea!), si è deciso di allungare la concessione di quattro anni, dal 2038 al 2042, in cambio di una fondamentale opera pubblica". Bravo! Anziché preoccuparsi dei piccoli imprenditori e dei loro drammi quotidiani, hanno pensato a prolungare, mantenendoli secretati, i privilegi dei prenditori".

Da parte del vicepremier poi un annuncio: "Se chi ha fatto la concessione regalo ad Autostrade e chi non l'ha annullata ha causato un danno alle casse dello Stato sarà denunciato alla Corte dei conti per danno erariale: siamo già al lavoro per questo". E quest'intenzione è stata confermata da fonti vicine al governo: l'esposto, hanno riferito, sarà presentato "entro pochi giorni". Di Maio, fanno sapere, ha già parlato con degli avvocati secondo i quali ci sono assolutamente i margini per rivolgersi alla magistratura contabile.

E dopo la parole del vicepremier si allargano le perdite in Borsa del gruppo Atlantia, la società controllata dalla famiglia Benetton che gestisce Autostrade. Il titolo ha registrato il -3,2%. Nel corso del cda del 22 agosto i vertici dell'azienda avevano lanciato un avvertimento contro il pericolo di turbolenze dovute alle affermazioni fatte sulla società nei giorni successivi al crollo del Ponte Morandi di Genova. Il consiglio di amministrazione aveva comunicato in una nota di aver "avviato la valutazione degli effetti delle continue esternazioni e della diffusione di notizie sulla società, avendo riguardo al suo status di società quotata, con l'obiettivo di tutelare al meglio il mercato e i risparmiatori".

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