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Cultura

Ilaria Cucchi: “Voglio incontrare Salvini, fargli abbassare quello sguardo”. Il ministro replica: "Pronto a riceverli al Ministero"

Il commosso abbraccio di Ilaria Cucchi a Borghi. E la dedica al fratello: "Ste', tu sei un atto di accusa contro la violenza"

Al Festival di Venezia hanno terminato da poco di proiettare "Sulla mia pelle", il film che racconta gli ultimi sette giorni di vita di suo fratello, Stefano Cucchi, morto per le percosse ricevute dopo il suo arresto. Ilaria Cucchi posta su Facebook la sua prima reazione. Commozione per il film, diretto da Alessio Cremonini e interpretato da Alessandro Borghi. Rabbia per la violenza della Polizia, per quel "modo di pensare violento e ignorante" di molte persone. Come Matteo Salvini con cui Ilaria Cucchi si è più volte scontrata ancor prima che diventasse il ministro dell'Interno. È proprio a Salvini che vuole "dedicare" il film.

Sono profondamente commossa.

Provata. Guardo il cielo sperando di poter incontrare il tuo sguardo.

Non vedo nulla. Solo le luci accese della sala Darsena dove è appena terminato il film sulla tua morte. Sento gli applausi della gente. Prendo l'abbraccio di Alessandro e Jasmine e poi anche quello di Max. Le 1500 persone che stipano il cinema si stringono tutte intorno, quasi tutte in lacrime.

Questa è la gente intorno a noi.

Qualcuno ha detto che dopo un fermo ci può scappare qualche schiaffo, qualche pugno.

E se poi il fermato cade e si fa male pazienza. Niente legge contro la tortura perché lega le mani alla Polizia.

Ma la Polizia non sente il bisogno di avere quelle mani libere che sarebbero sporche di sangue. Forse magari il sindacato di Tonelli la pensa diversamente ma la Polizia del comandante Gabrielli è altra cosa.

Ste ti sei preso qualche schiaffone. Qualche pugno. Qualche calcio. Sei caduto e ti sei fatto male. Molto male. Ma ce ne dobbiamo fare una ragione io te mamma e papà.

In fin dei conti questo qualcuno è ora il ministro dell'interno. Ora, ironia della sorte, sta facendo passerella e cene di gala a Venezia.

Voglio incontrare questo famoso ministro Salvini. Pubblicamente. Guardarlo negli occhi.

Senza dire nulla. Fargli abbassare quello sguardo freddo ed inespressivo.

A Ste, questo non avrà mai il coraggio. E poi lui si che fa parte della casta.

Non abbiamo giustamente preso un euro da questo film ma la soddisfazione è tanta.

Tu sei un atto d'accusa vivente, sì, vivente, contro quel modo di pensare ignorante e violento. Tu che di violenza sei morto.

Ti abbraccio forte forte. Come hanno abbracciato me.

Notte

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A stretto giro è arrivata la risposta di Salvini, anche lui a Venezia assieme alla compagna Elisa Isoardi: "Continuerò a difendere la possibilità di lavorare in piena sicurezza alle forze dell'ordine. Se pochi, pochissimi hanno sbagliato vestendo la divisa vanno puniti, anche più degli altri - ha commentato il vicepremier - Detto questo, sono disposto a incontrare i familiari per spiegare cosa stiamo facendo, in privato e non per strada".

Una "disponibilità del ministro" raccolta "volentieri" da Ilaria Cucchi, che ha apprezzato "il fatto che il ministro riconosca che chi sbaglia indossando la divisa, come ritengo sia accaduto a mio fratello e come sono certa dimostrerà il processo in corso, meriti una punizione più severa".

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