"Quando era piccolo il diverso ero io. Ma da figlio di immigrati, della 'feccia', sono diventato Ghali"
di HuffPostDopo i record di ascolti e vendite, Ghali si prepara al nuovo tour che lo porterà a riempire, dal 18 ottobre, i palazzetti d'Italia. Numeri da capogiro, "Cara Italia" la sua ultima hit ha 36 milioni di ascolti su Spotify, per il trapper "Un po' italiano un po' tunisino" che al Corriere della sera parla della sua infanzia, del suo rapporto con l'Italia e la percezione del razzismo nella Penisola da quando lui andava a scuola a oggi.
(...) vedevo che c'era l'occhio diverso magari della ragazzina che preferiva giocare con gli italiani. Penso alla sensazione che prova un bimbo straniero a scuola oggi... È diversa. Adesso c'è Ghali. E anche se i molti bambini che mi seguono magari certe cose non le colgono spero di avergli messo un seme in testa
Ghali non si ferma, ha 25 anni, è stato punzecchiato da Salvini che dice di ignorarne l'esistenza, ma lo show non sarà un attacco al Ministro dell'Interno. Sarà una lente d'ingrandimento sui problemi del paese. Ha portato la trap in Italia, quel fenomeno che ha stravolto le regole della musica. Derivazione del rap che diventa sempre più il nuovo pop. Ghali però rifugge i canoni estetici tipici del genere.
gli va stretto l'immaginario raccontato da molti colleghi, quello fatto di soldi e moda, quello dei due Rolex al polso(...). «Io la foto con due Rolex non la farei mai. Ho amici che faticano a trovare lavoro. È un gesto che dice "io ce l'ho e tu no"».
L'idolo è Stromae, il cantautore belga che mischia il Verlan, la cultura pop e il cantautorato colto di Bruxelles. L'idea è quella di rimanere in vetta al rinnovamento musicale che ha portato a svecchiare interamente la scena italiana, dove non è necessario passare per Sanremo o per X-Factor.
Non ne ho mai visto una puntata. Mi sorprende che ci sia questa attenzione e tutti mi chiedano del Festival. Però non ho mai visto nulla anche di X Factor
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