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Esteri

Marine Le Pen cavalca l'onda Salvini per rilanciarsi in vista delle Europee

Getty
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Un volantino distribuito prima dell'evento raffigura i volti di Marine Le Pen e Matteo Salvini, sotto lo slogan "Ovunque in Europa le nostre idee arrivano al potere". La presidente del Rassemblement National (ex Front National) mette in mostra l'alleato d'Oltralpe per lanciarsi nella corsa alle prossime elezioni europee. A Frejus, nel sud della Francia, il partito di estrema destra francese si riunisce per il tradizionale Grand meeting di fine estate. Un appuntamento cruciale per Le Pen che nonostante i risultati incoraggianti degli ultimi giorni deve confrontarsi con i problemi finanziari legati allo scandalo degli impieghi fittizi al Parlamento europeo. Per risollevarsi, l'ex candidata all'Eliseo guarda al di là dei confini e punta sull'"effetto Salvini", individuato come il leader del blocco sovranista europeo.

Ancora una volta, il nemico da sconfiggere alle prossime elezioni è Bruxelles, incarnazione di una "costruzione ideologica" guidata da un "potere anonimo" che non rappresenta i cittadini. In questo contesto, "i movimenti nazionalisti registrano successi sempre più grandi" ricorda Le Pen, che parla di una "resurrezione di sovranità" in paesi come Italia, Austria e Ungheria. "Siamo come la Lega italiana di Matteo Salvini o l'FPO austriaco di Heinz Christian Strache (...) Siamo dei partiti che difendono con le unghie e con i denti le nostre nazioni e le nostre civiltà" ha dichiarato la presidente del Rassemblement National, senza però mai citare esplicitamente l'uscita dall'euro.

Ma per vincere la "grande battaglia delle europee" bisognerà affrontare il presidente Emmanuel Macron. Marine Le Pen attacca frontalmente il rivale delle ultime presidenziali, definendolo "arrogante" e "sfuggente", colpevole di aver messo insieme un "governo di sconosciuti" che ha portato la Francia a registrare i "peggiori risultati economici della zona euro". Dinanzi a una folla di appena 800 militanti che non perdono occasione per fischiare il capo dell'Eliseo, la leader dell'estrema destra mette in fila i recenti scandali che hanno travolto il governo: dal "pietoso" affaire Benalla, alle dimissioni del ministro "biodegradabile" della Transizione ambientale, Nicolas Hulot, fino ad arrivare al calo della crescita.

Ma al centro del mirino c'è, come sempre, l'immigrazione. "Non ci sono più soldi per i francesi, ma ce ne sono per gli immigrati" dichiara Le Pen, secondo la quale "oggi lo Stato gioca contro la nazione". Anche qui, la presidente del Rassemblement National avanza sugli stessi passi di Salvini: "con noi al governo, l'Aquarius non accosterà mai più alle coste francesi" promette Le Pen. Nel discorso viene evocata la "folle politica immigrazionista" dell'Ue che attraverso una "sommersione irreversibile" di immigrati porta ad aggravare i "problemi di sicurezza" della Francia. Parole diventate ormai il mantra di tutti i partiti populisti e sovranisti d'Europa, citati in blocco dalla Le Pen, che prende come punto di riferimento i successi elettorali dei suoi colleghi europei in uno dei momenti più delicati del suo partito.

Iscrivendosi nella scia guidata da Salvini, l'ex candidata alle scorse presidenziali cerca di far dimenticare i recenti guai finanziari del suo partito. A luglio la giustizia francese ha ordinato il sequestro di 2 milioni di euro di finanziamenti pubblici nell'ambito dell'inchiesta sui falsi impieghi dei deputati all'Europarlamento. Una decisione che, su stessa ammissione della presidente, rischia di portare il Rassemblement National alla "morte". Costretti a stringere la cinghia in attesa della decisione definitiva del tribunale attesa per il 26 settembre prossimo, la dirigenza si prepara ad affrontare una campagna elettorale "low-cost". I vertici hanno provveduto a chiudere un quarto dei comitati elettorali per risparmiare sugli affitti, riducendo all'osso ogni minima spesa. "Mentre prima stampavamo 5mila volantini, adesso siamo costretti a farne 500" afferma un segretario dipartimentale. Per trovare un minimo di liquidità, il partito ha lanciato un appello agli iscritti, che hanno risposto in massa donando più di 600mila euro. A questo si aggiungono poi i problemi legati alle difficoltà nel trovare nuovi volti da presentare nelle liste. Una dimostrazione de fatto che il restyling annunciato lo scorso giugno non ha portato cambiamenti radicali all'interno della struttura e dell'organizzazione interna al partito.

Una situazione paradossale, visto che secondo l'ultimo sondaggio Odoxa la République en marche di Macron e il Rassemblement National sono "gomito a gomito, rispettivamente al 21,5% e al 21%. Un dato che rincuora Marine Le Pen, decisa a continuare la sua battaglia cercando un appiglio al di fuori delle frontiere nazionali. Per questo il "modello Salvini" appare ai suoi occhi come il più convincente, sinonimo di un successo crescente che potrebbe aiutare il partito di estrema destra francese a uscire dall'impasse in cui è finito a soli otto mesi dalle elezioni.

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