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Politica

Aggressione squadrista a Bari con mazze e cinghie, ferite due persone

Aggressione squadrista a Bari, parla una testimone: "Inseguite con un manganello"

Due manifestanti che hanno partecipato ieri sera a Bari al corteo antirazzista "Mai con Salvini" sono stati aggrediti e feriti dopo la manifestazione da un gruppo di militanti di Casapound. È accaduto nel quartiere Libertà poco dopo le 23. Il corteo si era concluso da poco, quando alcuni manifestanti si sono allontanati e sono passati davanti la sede di Casapound da dove sarebbe partita l'aggressione. Tra i feriti l'assistente parlamentare dell'eurodeputata Eleonora Forenza, che era stata al corteo.

Gli aggressori, secondo fonti investigative, sarebbero almeno cinque o sei armati di mazze e cinghie. Le due vittime sono state ferite al volto e alla testa e sono ora ricoverate al Policlinico di Bari e alla Mater Dei. Uno di loro sarebbe in condizioni più serie, avrebbe perso i sensi prima dell'arrivo dei soccorsi. All'aggressione avrebbe assistito anche l'europarlamentare Eleonora Forenza (Potere al Popolo). Stando a quanto riferito dai manifestanti, i due feriti stavano tornando a casa quando hanno subito un vero e proprio "agguato squadrista, finendo con la testa spaccata". I militanti di Casapound, invece, sostengono di essere stati provocati e insultati e di aver reagito per questo. Gli isolati attorno alla sede del movimento di estrema destra erano presidiati dalle camionette della polizia fin dal pomeriggio, proprio per prevenire eventuali momenti di tensione. Ai manifestanti non era stato neppure consentito di passare in corteo da quella via, deviando il percorso. L'aggressione, però, è avvenuta quando la manifestazione era ormai terminata.

"Credo che sia inaudita un'aggressione di una squadra fascista in pieno centro a Bari, un fatto che riporta questa città e questo Paese ai tempi più bui e credo che sia inammissibile, intollerabile. Eravamo in piazza per manifestare contro il razzismo e il fascismo ed è evidente che ci sarà ancora bisogno di manifestare". Lo ha detto l'eurodeputata barese di "Potere al Popolo", Eleonora Forenza, tra i testimoni della aggressione subita ieri sera da un gruppo di manifestanti del corteo antirazzista organizzato a Bari dalla rete di associazioni "Mai con Salvini" da parte di militanti di Casapound.

"Ci stavamo allontanando dalla manifestazione - racconta Forenza - quando procedendo lungo via Crisanzio una ragazza di colore ci ha detto che aveva paura a tornare a casa perché davanti alla sede di Casapound c'erano decine di persone. Era con la sua bambina e abbiamo deciso di restare con lei e, in ogni caso, di proseguire su quella via cercando di evitare di passare davanti alla sede. Abbiamo però incrociato il gruppo - continua l'europarlamentare - e siamo stati aggrediti con tirapugni, catene, spranghe e altri arnesi. Io non sono rimasta ferita ma ho sangue addosso. Con me c'erano Claudio Riccio (già candidato alle scorse elezioni politiche con Leu, ndr), il mio assistente parlamentare, Antonio, rimasto ferito, e altri tre ragazzi nostri amici, uno dei quali medico che ha prestato i primi soccorsi".

Eleonora Forenza è stata portata nella clinica Mater Dei di Bari. "Resteremo a Bari - dice - e formalizzeremo la denuncia per questa aggressione fascista. Denunceremo quanto accaduto politicamente e per le vie giudiziarie".

Circa trenta militanti di Casapound vengono identificati in Questura dopo l'aggressione ad alcuni manifestanti che ieri sera hanno partecipato al corteo antirazzista sfilando nelle vie del quartiere Libertà di Bari. I militanti di Casapound erano davanti alla loro sede in via Eritrea e almeno cinque di loro avrebbero preso parte attivamente all'aggressione armati con mazze e cinghie.

"Totale solidarietà e massima vicinanza a Eleonora Florenza e a tutti i manifestanti di Bari aggrediti questa notte da uno scellerato gruppo di fascisti. Non consentiremo a nessuno di avvelenare la nostra democrazia, men che meno a post fascisti travestiti da militanti politici. Salvini e tutta la Lega prendano immediatamente le distanze da questi delinquenti. Una cosa è il confronto politico, anche aspro, tra idee diverse, un'altra è la limitazione della libertà di chi la pensa diversamente utilizzando la violenza così come è accaduto a Bari questa notte. Quello si chiama fascismo. Ed è un atteggiamento prima culturale e poi comportamentale che l'Italia ha ripudiato sin dalla nascita della Repubblica. Non permetteremo a chi soffia ogni giorno sul fuoco del conflitto culturale e sociale di avvelenare la nostra società". Lo scrive su Facebook Francesco Boccia, deputato Pd.

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