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Politica

"Il Pd abbandoni la tracotanza di Renzi se vuole evitare la sindrome, per dirla con Agatha Christie, dell'alla fine non rimase nessuno"

Corbis via Getty Images
Corbis via Getty Images 

"Non sono arrivati i barbari, no. I partiti che sono al governo sono rappresentanti del sentimento popolare. E, insieme con tutti gli altri, hanno il dovere di favorire l'unità nazionale: altrimenti, l'Italia sarà molto indebolita", dice Francesco Rutelli - al Corriere della Sera - rivolgendosi sia alla maggioranza che alle opposizioni.

Con un "appello" al governo: "5 Stelle e Lega hanno vinto e adesso devono portare risultati. Questo può avvenire soltanto con una crescita di impresa e lavoro, che si ottiene se c'è una solida base di concordia nazionale. È pericolosissimo alimentare la discordia per aumentare i consensi".

Alla sinistra Rutelli addebita che "per troppo tempo non ci siamo resi conto che la crisi economica interna alimentava una generica avversione alle élite. Si è mancato nel non usare un 'elitometro'. Così come abbiamo peccato di snobismo rispetto ai timori delle migrazioni". "Come diceva Longanesi, l'Italia è un Paese di inaugurazioni e non di manutenzione. Non è stato combattuto abbastanza il traffico di esseri umani, che è un crimine contro l'umanità e messo in atto da mafie, e non si è attuata un' integrazione almeno decente - aggiunge -. Né si è saputo leggere l'ansia che, su questi temi, cresceva nell'elettorato di centrosinistra. Un suicidio".

"Non posso non aggiungere che Matteo Renzi, che è e resta forte, è stato vittima di quella che i Greci chiamavano hybris: la tracotanza. È un registro che il Pd deve cambiare se vuole evitare la sindrome, per dirla con Agatha Christie, dell"alla fine non rimase nessuno"

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