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Politica

Steve Bannon: "Ma Orban non è fascista"

Orban-Bannon
Orban-Bannon 

Incontriamo il leader del sovranismo americano, Steve Bannon, ospite a Roma alla festa di Fratelli d'Italia. Ha incassato l'adesione di Giorgia Meloni al suo The Movement, dopo quella di Matteo Salvini e allunga lo sguardo e le sue attenzioni politiche sulle prossime elezioni Europee. Ecco l'intervista andata in onda durante "Mezz'ora in più", su Raitre.

Lei parla spesso nei suoi incontri pubblici di quanto sia importante la storia romana e l'aver studiato il latino. E' passato a Roma, sull'isola tiberina, nel cuore della Roma antica. Come ci si sente?

Sono onorato di essere stato invitato da Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni. Ho già detto che sono stato cresciuto come un cattolico di rito romano. Se sei un cattolico in America cresci davvero con un profondo senso della storia romana e capisci bene anche quanto la storia romana abbia influenzato la fondazione degli Stati Uniti, in particolare quanto i nostri padri fondatori abbiano guardato come modello alla Repubblica di Roma. La parte per me più affascinante di quella storia è sempre stata la Rivoluzione civile. Tra i miei eroi, più che Cesare o altri, ci sono stati i Gracchi. Per questo sono onorato di essere stato da Fratelli d'Italia, perché li considero il partito che sta iniziando questa rivoluzione anche in Italia. E' un partito che ha i valori dei Gracchi, cioè appoggiare il popolo umile.

Lei cita spesso Fratelli d'Italia. Questo significa che questo partito è più importante della Lega di Salvini?

No, io credo che Lega e Fratelli d'Italia, Giorgia e Salvini, siano estremamente vicini. Sono un grande ammiratore di entrambi, infatti lei avrebbe dovuto essere del governo. L'Italia è al centro del potere politico mondiale. Per queste ragioni: c'è stata la Brexit, poi c'è stata la vittoria di Trump, infine dopo le elezioni di questa primavera c'è stato un governo in cui si sono uniti Lega e Movimento 5 Stelle, che significa nord e sud, nazionalisti e populisti, destra e sinistra, flat tax da una parte e reddito di cittadinanza dall'altra. C'è in più la critica a un capitalismo di relazione e alla corruzione. Questo esperimento è sostenuto dai due terzi della popolazione italiana che dice che non vuole più essere governata contro i propri interessi. La prova è che quando si è cominciato a trattare per la formazione del governo il primo nome che venne fatto fu respinto perché non era gradito alla Banca Centrale Europea. Il rifiuto dei cittadini delll'indicazione della Banca Centrale Europea è stato uno dei più potenti momenti del XXI secolo. Quello che l'Italia ora sta sperimentando è molto simile a ciò che è successo nella rivoluzione americana cioè che la gente può governare se stessa. Questo è l'esperimento in corso in Italia con l'aiuto di guide molto rilevanti.

L'Italia è così importante all'interno del suo movimento perché tra tutti i paesi che hanno aderito è la nazione più grande?

Quello che più mi ha appassionato rispetto all'Italia è che quando sono venuto durante la campagna elettorale c'erano tutte queste grandi manifestazioni di Lega, Movimento 5 Stelle e Fratelli d'Italia con tanti giovani e i grandi media quasi non se ne occupavano. Questi giovani non parlavano di scuola, ma dei grandi temi: si chiedevano qual è la responsabilità di una nazione nei confronti dei cittadini; qual è la relazione tra una nazione e una Confederazione di stati; chi prende decisioni e dove.

Sei mesi dopo l'alleanza di cui parla sembra un po' indebolita. Qual è la sua opinione? Può durare?

Salvini ha detto chiaramente che lui intende far durare questo governo per cinque anni. Io credo sia molto importante capire che i grandi media - CNN, BBC - cercano disperatamente tutti i segni di indebolimento, perché il potere centrale, il partito di Davos, tutte le elite professionali economiche dell'Europa non vogliono che questo esperimento abbia successo. Certo non sarà un processo perfetto.

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In Italia nei circuiti politici ci si chiede se lei sia un inviato di Trump in Europa o se agisca per proprio conto. Nel primo caso, lei capisce, si tratterebbe di un'indebita influenza di Trump nella politica europea...

Numero uno: non sono parte del governo americano e non ho alcun tipo di relazione col presidente americano. Prima che lui mi chiamasse, quando era 16 punti sotto nella corsa alle elezioni, io avevo già fatto questo lavoro. La ragione per cui Trump mi scelse è perché avevo una stretta relazione con il movimento populista. In realtà, ho lavorato con lui soltanto un anno e gliel'avevo detto sin dall'inizio perché davvero non volevo andare alla Casa Bianca.

Quindi questa avventura europea non è in alcun modo fatta con Trump? Non è curioso?

No, no, no. Il presidente Trump è veramente concentrato. Soprattutto sulle elezioni di midterm e gli italiani devono sapere che questa elezione è la sua rielezione, perché i democratici stanno tentando l'impeachment.

Lei insiste a non definirsi "fascista". Molti invece pensano che il sovranismo porti necessariamente al fascismo. E' vero?

Non sono d'accordo. Il fascismo pone lo Stato al di sopra di tutto. La prima volta che ho parlato alla Casa Bianca ho detto che il programma di Trump si basa su tre elementi. Il primo è il nazionalismo economico che vale per ogni cittadino indipendentemente dalla razza, dall'orientamento sessuale o religioso. Il secondo è l' "american first" nella politica estera: noi non siamo un potere imperialista, ma lavoriamo con gli alleati. Terzo, lo smantellamento dell'amministrazione dello Stato. Quando parliamo di questo smantellamento significa che il nostro stato è talmente grande da essere fuori controllo e noi cerchiamo di smantellarlo mattone per mattone.

Facciamo allora un test sul fascismo: Orban è un fascista?

No, assolutamente no. Questo è quello che vedono i media di regime. Quando vedono un consenso del 60% improvvisamente la democrazia non funziona e allora Viktor Orban è un fascista. Io penso che Orban rappresenti quello che tutti questi partiti rappresentano: la difesa della propria nazione. Orban è un uomo che ama il suo paese, è un patriota è un uomo che mette l'Ungheria al primo posto, esattamente come Salvini e Giorgia Meloni mettono l'Italia al primo posto.

Lei ripete spesso citando "Il trono di spade" che "l'inverno sta arrivando". Cosa vuol dire? La guerra sta arrivando?

Io vedo in arrivo una nuova crisi finanziaria, una crisi estremamente peggiore di quella del 2008. Per questo io dico agli italiani, come fanno questi partiti - Lega, Movimento 5 Stelle - che è tempo di riportare il potere nelle mani del popolo.

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